Il caffè espresso italiano patrimonio dell’Unesco


Ebbene sì, la proposta è stata ufficializzata dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Due le candidature approvate all’unanimità, quella di Venezia e quella di Napoli.

E proprio i titolari dello storico bar Gambrinus, simbolo del rito della «tazzulella e cafè» a Napoli e nel mondo, che avevano avviato una raccolta di firme, hanno festeggiato la notizia con un brindisi.

Bere un buon caffè non è solo un rito sociale e culturale, ma rappresenta un grande valore simbolico, dopo le restrizioni dovute alla pandemia.

Il verdetto finale arriverà dopo il passaggio dalla Commissione nazionale italiana per l’Unesco, a quello definitivo di Parigi, dove c’è la sede storica dell’agenzia delle Nazioni Unite.

Mai come oggi vi dico: buona pausa caffè!

Elena Simonetti

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciannove + 5 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente DONNE NELL'ARTE: SULLA VIA DELL'ARTISTA CLAUDIA CHIRICO
Successiva Giada Rotta: una siciliana per Sanremo

Articoli Suggeriti

“AFMaL for Women”: CHARITY GALA FATEBENEFRATELLI

Affrontare il freddo con i prodotti agricoli del territorio

A Tutto Volley questa sera su Lunasport

“La luna a Kiev”: una poesia di Angela Veneroso contro la guerra

I liquori Petrone diventano fashion grazie alla collaborazione con lo stilista Alviero Martini

GUERRIERO LUVO ARZANO, BRUSCO STOP A ROMA