Quando lo stipendio “pesa”


“Na tazzulella 'e cafè”,

La situazione mondiale di questo periodo di pandemia ha reso tutto più difficile: in primis i rapporti sociali, non solo quelli familiari (la mancanza di potersi abbracciare, baciare, stringersi liberamente), ma anche quelli lavorativi.

Si sa, le restrizioni, il nervosismo, la paura per un futuro incerto, la consapevolezza di essere inermi davanti a qualcosa più grande di noi, la depressione di non vederne mai la fine, ci ha fatto sicuramente sbarellare… a chi non è successo in questo ultimo anno?

Ebbene, un dipendente di un’autofficina nello stato americano della Georgia, Andreas Flaten, stufo dei richiami sull’orario di uscita dei turni, ha litigato col suo datore di lavoro. La rabbia è stata tale da fargli fare una scelta definitiva: licenziarsi.

Al momento di ritirare la sua paga, il datore di lavoro, che se l’era legata al dito, ha escogitato una cosa che all’apparenza sembra buffa ma sa di una grossa e cattiva ripicca: gli ha presentato la paga con liquidazione in contanti.

Dov’è la stranezza direte voi? L’importante è che sia stato pagato, no? Ebbene, il datore gli ha dato si, ciò che gli spettava, ma i 915 dollari erano in monetine da 1 centesimo: 91 Mila e 500 piccoli penny. Non è una carognata???

Buona pausa caffè!

Elena Simonetti

Foto: By Unsplash Free Images

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