La perdita di una vita sul luogo di lavoro deve essere sentita sempre come drammatica e insostenibile non solo nella cerchia dei congiunti e degli amici, ma dentro tutta la comunità.
Anche in quest’ultimo tragico evento inesorabilmente ci si è mossi alla ricerca del responsabile, “del colpevole”, senza analizzare fino in fondo le ragioni di tutto ciò. Fermo restando l’indiscutibile rispetto e applicazione delle normative sulla sicurezza e la giusta azione contro chi non le rispetta,
La vera colpa sta nel fatto che si continuano a commissionare lavori con un unico obbiettivo, quello del prezzo più basso. Naturalmente viene da se che il povero ultimo malcapitato imprenditore, pur di lavorare mette in campo tutte quelle operazioni a ribasso (materiali scadenti e manovalanza a basso costo). Sembra sempre più insistentemente una guerra tra poveri. Penso che sia arrivato il momento di dire basta a tutto questo continuo massacro.Il povero Thomas era uno di quelle persone che – mosso da una forte esigenza di lavoro – era costretto a lavorare in condizioni disumane, senza preoccuparsi dei rischi a cui andava incontro. Spero vivamente che questo nuovo Decreto Rilancio consideri soprattutto ciò e metta le imprese in condizioni di lavorare con le giuste spettanze. Il governo dia finalmente la possibilità alle imprese di poter lavorare in modo dignitoso e renda più semplici le procedure a cui ottemperare. Solo in questo modo possiamo finalmente sperare che tutte queste morti non accadano più. Che si acceleri con la sburocratizzazione e si emanino al più presto le linee guida per il superbonus 110%.
Sabatino Nocerino
CNA Costruzioni
Campania Nord
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