DAFNA GALLERY: inaugurazione della mostra di Pierluigi Calignano


A partire dal 28 gennaio 2020 la DAFNA Gallery di Danilo Ambrosino e Anna Fresa, ospita la mostra Un titolo casuale dell’artista Pierluigi Calignano, a cura di Marco Izzolino.

Pierluigi Calignano, in questa sua prima personale a Napoli, presenta disegni e sculture prodotti negli ultimi anni di ricerca ed una installazione appositamente creata per la galleria. Tutte le opere sono il risultato alternativo d’un processo di esperienza e di studio che ha una matrice comune. In questa mostra l’artista, appare prima di tutto come uno studioso dell’attività creativa come strumento di analisi della realtà.

Il Calignano “studioso” è tornato all’origine del processo di visualizzazione e di elaborazione del pensiero visivo, manipolandolo al fine di trasformarlo in uno strumento in grado di raccontarsi nel proprio divenire. Le sue opere più riuscite sono quelle che riescono a manifestare contemporaneamente la provenienza, il percorso di elaborazione e le potenzialità di trasformazione dell’idea da cui sono scaturite.

Il suo punto di partenza è stata l’analisi delle possibilità offerte dalla pratica del disegno, attraverso il quale da vita ad un processo creativo che, anziché rappresentare qualcosa di esteriore, è in grado di raccontare il proprio svolgersi. Trovandosi di fronte al foglio di carta, infatti, invece di tracciare la prima linea, Calignano ha cominciato a piegare quel foglio. Con l’iniziale intenzione di creare un disegno, l’artista si è ritrovato con un inizio di scultura: piuttosto che operare sulla superficie ha scelto dunque di operare nello spazio.

Il risultato di  tale processo è stato la creazione di “macchine”, che però, come le “macchine inutili” di Bruno Munari, non rappresentano nulla, non servono a nulla, eppure raccontano tantissimo. È una macchina inutile ad esempio la Sleeping Structure, che rivela paradossalmente il successo di un fallimento: una costruzione nata (forse) con l’obiettivo di diventare una architettura funzionale e che nel suo (inevitabile) collasso manifesta inaspettate possibilità d’essere attraversata e di porsi in relazione con lo spazio in cui è inserita. I suoi grandi disegni effettivamente si possono ripiegare e riporre in una borsa, le sue tele possono riavvolgersi e srotolarsi in luoghi diversi, le sue sculture e installazioni possono essere smontate e riassemblate in modo totalmente differente a seconda dello spazio che le contiene. Tutte le opere sono pensate affinché abbiano un  carattere nomade, anche se la loro destinazione è tutt’altro che temporanea.

Il titolo della mostra intende così far riferimento al carattere impermanente del reale, che non risparmia né le intuizioni né la pratica artistica. Ogni opera, così come ogni mostra, non costituisce né il punto di arrivo, né il punto di partenza di una determinata ricerca, ma una sua apparentemente casuale manifestazione momentanea. Nel flusso della trasformazione dinamica dell’idea da cui la mostra scaturisce il titolo non può essere pensato, ma solo essere sentito; coinvolgendo – in questo “sentire” – possibilmente lo spettatore.

Note Biografiche

Pierluigi Calignano (Gallipoli 1971), ha studiato Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Attualmente vive e lavora tra Alezio (Lecce) e Sassari, dove insegna Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi”. Dalla metà degli anni 90, Pierluigi Calignano porta avanti una ricerca dove l’energia creativa riesce a far convivere pacificamente il rigore geometrico e formale con l’uso del gioco e dell’attività onirica. Un gusto personalissimo per l’ibridazione gli permette di muoversi tra scultura, disegno, installazione e performance, in perenne oscillazione tra riferimenti alle estetiche delle prime e delle seconde Avanguardie del Novecento e una pratica diretta ed estemporanea, attraverso l’uso di materiali poveri, come forma di scoperta e di esperienza quotidiana del reale.

Principali mostre personali: The Invisible Book, PS IS 437 K, Brooklyn, New York (US), 2016; Non Dire, Non Aggiungere, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG), 2015; Click together (con Federico Maddalozzo), LWZ Projekte, Vienna (AT); Il secondo cielo, O’, Milano, 2013; Salinger si legge a gennaio, MARS, Milano, 2010; La superficie di uno specchio d’acqua, MAGA – Museo Arte Gallarate, Gallarate (VA), 2010; L’interminabilità e l’intollerabilità di ogni sforzo terrestre, Galleria dell’Arco, Palermo, 2009; L-Ray, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, 2007; Verde à pois, Centre Culturel Français, Milano, 2005; Pierluigi Calignano: , Carbone.to, Torino, 2004; Ci sono sogni che preferirei non ricordare, Viafarini, Milano, 2002.

 

dal 28 gennaio al 28 febbraio 2020

Inaugurazione 28 gennaio 2020 ore 18.00

 

 

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