“Si accendono le luci”: a Sant’Angelo in Vado la mostra del Tartufo


Un territorio che vive di tartufo, una comunità in grado di esaltarlo 365 giorni su 365 e che nel periodo ottobre/novembre si esalta a sua volta grazie al “parente più pregiato della famiglia” organizzando un evento che per longevità è il secondo d’Italia e primo della Regione Marche.

Sant’Angelo in Vado, gioiello incastonato nell’Alta Valle del Metauro nella provincia di Pesaro-Urbino, è pronto ad ospitare la 56^ Mostra Nazionale del Tartufo Bianco pregiato delle Marche (nei week end dal 12 ottobre al 3 novembre), evento di punta di una città che ormai da 3 anni porta avanti il concetto di “Tartufo tutto l’Anno”, con attività in grado di dare il giusto risalto anche alle altre tipologie di fungo ipogeo grazie agli oltre 1.000 cavatori a fronte di 4.000 abitanti (circa 1 a famiglia).

Da queste parti infatti, quella del cavatore è una vera e propria arte e la Cerca al Tartufo è molto più che un hobby, basti pensare che dal 1981 a Sant’Angelo in Vado è presente il Centro Sperimentale di Tartuficoltura più importante d’Italia, eccellenza a livello nazionale ed europeo per la micorizzazione di piante tartufigene. La sua produzione, che nel passato ha raggiunto le 50.000 piantine l’anno, ha permesso di sviluppare tartufaie in tutto il mondo.

Per la prima volta in 56 anni di gloriosa storia, il taglio del nastro della mostra sarà in notturna con una cerimonia d’apertura più luminosa che mai. Al centro del paese infatti, nella riqualificata Piazza Umberto sotto lo sguardo vigile di Papa Clemente IV, sabato 12 ottobre alle 19 si accenderanno i riflettori sulla manifestazione attraverso una video proiezione sul palazzo del Comune dove per l’intero week end sarà possibile ammirare, al calar della notte, Sant’Angelo in Vado in tutte le sue peculiarità: dai palazzi storici ai boschi, che ogni anno regalano il tartufo più buono del mondo, al forte legame tra cane e cavatore. Video proiezioni che saranno proposte anche all’ingresso del paese per l’intera durata dell’evento.

Ma non saranno solo gli occhi a godere della magia di Sant’Angelo in Vado e del suo Tartufo. Un’altra grande novità della 56^ Mostra infatti è “Al di là del Gusto”, un cubo sensoriale che per 4 week end darà la possibilità al visitatore di conoscere il mondo tartufo a 360°. Arte al Cubo, questo il nome del progetto a cura della Proloco Tifernum Mataurense, si pone come obiettivo quello di far conoscere le tradizioni e la storia di Sant’Angelo in Vado attraverso un metodo contemporaneo. Entrando nel cubo posizionato in Piazza Pio XII, altro luogo simbolo del paese, si potrà vedere da vicino il percorso che il tartufaio compie con il suo fedele amico; toccare con mano l’ambiente nel quale il tartufo cresce; ascoltare il rumore del bosco e della natura; sentire l’inebriante aroma del Tuber Magnatum Pico. Il quinto dei 5 sensi, poi, il gusto, sarà esaltato da chef e ristoratori locali presenti in Piazza Pio XII così come nel resto del paese.

MOTORADUNO

Ma ad essere affascinante non è solo il centro del borgo ma anche i tornanti che si fanno per arrivarci. Lo sanno bene gli oltre 3.000 centauri di tutta Europa che il secondo week end (18-19-20 ottobre) partecipano al Motoraduno Internazionale giunto alla 41esima edizione dal quale arrivano nell’ex Tifernum Mataurense, bikers da Germania, Finlandia, Francia, Belgio, Inghilterra, Repubblica Ceca e Austria,

TARTUFO D’ORO

Tra concerti, percorsi sensoriali, spettacoli di luci e storie di tartufo, ai ristoratori e locandieri del posto (durante il mese di mostra apriranno taverne e stuzzicherie con menù tipici) il compito di conquistare il palato dei visitatori mentre il terzo week end sarà come sempre dedicato all’evento mediatico di spicco, il Tartufo d’Oro (27ottobre), con la consegna di riconoscimenti a personalità locali e nazionali che si sono distinti in vari ambiti. Attesi sul palco di Piazza Umberto I personaggi di cultura, spettacolo, musica e imprenditoria. Ancora top secret l’elenco dei premiati nel quale negli anni sono entrati Luca Cordero di Montezemolo, Gabriel Garko, Cesare Buonamici, Clemente J Mimun.

IL MITO DI RAFFAELLO

Non molto distante da Sant’Angelo in Vado c’è Urbino che quest’anno sarà particolarmente legato alla mostra grazie a “Il Mito di Raffaello e il fenomeno della copia”, una mostra d’arte organizzata dal Centro Studi della Cattedrale di Urbino e dal Comune di Sant’Angelo in Vado nelle chiese di San Filippo e Santa Maria Extra Muros. In occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello, la mostra si propone l’obiettivo di mettere ancora una volta in luce la straordinaria genialità del maestro urbinate Raffaello Sanzio e di sottolineare l’eco che tale artista ha acquisito presso i suoi successori e seguaci.

Stand gastronomici, concerti, artisti di strada e show cooking, completano il ricco programma impreziosito dalla Domus del Mito, una Domus gentilizia di 1.000 metri quadrati perfettamente conservata che rappresenta il più importante e grande ritrovamento archeologico venuto alla luce negli ultimi 50 anni, e che testimonia le origini della città, oggi Sant’Angelo in Vado, all’epoca romana Tifernum Mataurense.

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