Maradona: il documentario su El Pibe de Oro non piace a Ferlaino


Il 23, 24 e 25 settembre in tutti i cinema d’Italia sarà proiettato il documentario sulla vita calcistica e soprattutto privata di Diego Armando Maradona, soprannominato El Pibe de Oro. Al Cinema Modernissimo è stato proiettato in anteprima per la stampa lunedì 16 settembre in mattinata; presente anche il regista straniero Asif Kapadia, già autore in passato di documentari su personaggi.

Il documentario che riguarda Maradona (attualmente allena in Argentina una squadra di calcio), racconta l’arrivo del giocatore a Napoli nel 1984 accolto da tifosi letteralmente in delirio.Uno stadio pieno fino all’inverosimile.Tutti pazzi di gioia.Per alcuni era arrivato il Messia.Tuttavia con lui in squadra, il Napoli non diede grossi risultati.Era il primo anno.Nel frattempo già si dava da fare con le donne,infatti nel dicembre 1985 conobbe Cristiana Sinagra, 21 anni, figlia di un parrucchiere con salone al Vomero. La donna, poco dopo, diede alla luce, alla clinica Sanatrix, il piccolo Diego. Rai3 Regione fece lo scoop con un giovane Milone. Maradona arrabbiatissimo non volle più parlare con i giornalisti della Rai.

Il documentario scorre tra il pallone e la cronaca nera. Il campione argentino, nato a Villa Fiorito,un luogo di bruttrure e povertà, diventa amico della potente famiglia di camorristi di Forcella: i Giuliano; in modo particolare con Carmine. Da lì alla cocaina il passo fu breve rendendo Maradona un vero tossico. La situazione precipita. Le vicende personali che riguardano El Pibe de Oro sono ormai  sulla bocca di tutti. Nel 1991 è costretto a lasciare Napoli. Successivamente verrà arrestato in Argentina. E’la fine di un mito!

Il documentario non piace a Corrado Ferlaino, il presidente dei due scudetti  che hanno visto Maradona protagonista assoluto. Così riferisce:“C’è modo e modo di raccontare la verità e di fare cronaca.Il regista ha scelto quello sbagliato.La camorra nel film sembra presente in tutte le cose napoletane,e questo non è vero”.

ELIO GUERRIERO

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