BORRIELLO: MELASMA, ADDIO


Una pelle a chiazze scure. Tra gli inestetismi più sgraditi – accentuati dopo un’estate trascorsa dedicandosi all’elioterapia – c’è il melasma del viso, per cui domandiamo al prof. Alfredo Borriello in che consiste e come curarlo.

Professore, come si presenta il melasma?

“ Va precisato innanzitutto che non siamo in presenza una patologia bensì di un inestetismo che provoca macchie di colore marrone sulla pelle: l’ iperpigmentazione della cute, a volte, è di dimensioni ridotte con macchie assimilabili alle lentiggini oppure estese con contorni irregolari che creano sgradevoli zone maculate in prossimità di zigomi, guance, mento, labbra superiori, fronte e naso.”

Chi ne è più affetto?

“ Il melasma colpisce non solo chi soffre di ipertiroidismo e chi si espone per anni in modo prolungato al sole senza adeguate protezioni, ma principalmente l’universo femminile, soggetto a diversi squilibri ormonali a causa dell’uso di anticoncezionali a base di estrogeni e progesterone (e qui vi si può porre facilmente rimedio cambiando metodo contraccettivo), ovaio policistico, gravidanza o menopausa: soprattutto in gravidanza si può arrivare a una degenerazione nota con il nome di “cloasma.”

Come si sviluppa?

 “La cosiddetta “maschera gravidica” dà i primi segni dopo il trimestre iniziale della gestazione, per via della stimolazione eccessiva a livello ormonale, arrivando a espandersi persino dietro le orecchie e sul collo: bisogna, ovviamente, guardarsi dall’esporsi al sole per evitare una sovrapproduzione di melanina che scurirebbe ancor più le macchie, ma occorre vivere questa manifestazione cutanea senza angosce perché è destinata a scomparire dopo il parto, quando si conclude il ciclo dell’allattamento e gli estrogeni, insieme ad altro ormoni, tornano ai soliti livelli.”

Lei ha parlato di giovani donne ma ne sono afflitti anche gli anziani, vero?

“Sì, in questo caso si tratta di melasma senile, causato  dall’invecchiamento cutaneo, circostanza del tutto normale e prevedibile: la pelle di molti anziani, infatti, ha un aspetto maculare dovuto principalmente allo stile di vita seguito, con prolungate esposizioni ai raggi UV che danno origine a un iperattività dei melanociti e, di conseguenza, alle “lentigo solaris” che – in mancanza di opportune protezioni – possono trasformarsi in melanomi. Tra le concause del fenomeno non vanno poi sottovalutati anche il fumo di lungo periodo che impoverisce la cute di ossigeno, lo stress e la somatizzazione dei disagi emotivi che danno il via alla circolazione eccessiva di endorfine, peptidi da cui scaturisce una sovrapproduzione di melanina: qui mi sento di consigliare ai pazienti anche terapie di rilassamento per ridurre la pressione psicologica che incombe su di loro.”

Come si può curare il melasma?

“In presenza di un melasma abbastanza ridotto la zona va depigmentata con creme schiarenti e a occultare l’inestetismo possono bastare cosmetici coprenti – il cosiddetto “camouflage” – che nasconde le macchie e rende omogenea l’epidermide;  di grande giovamento è anche l’applicazione di creme antiossidanti contenenti vitamina E o di acido ialuronico, al fine di eliminare lo strato più superficiale della cute e quindi anche le macchie. Nei casi più evidenti occorrono pomate a base di acido azelaico e, se  la manifestazione cutanea è invasiva, si può passare ad altre metodologie eseguite da medici esperti, tra cui   l’esfoliazione, il peeling chimico, il laser, la termocoagulazione con l’elettro bisturi, la crioterapia.”

E se le macchie, invece di essere più scure dell’incarnato, sono più chiare?

“Allora occorre seguire un protocollo dermatologico mirato e sottoporsi periodicamente a profonde pulizie del viso, per migliorare il proprio aspetto, continuando comunque a proteggere la cute.”

 

LAURA CAICO

 

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