NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA: in scena Otello Circus


Il Napoli Teatro Festival Italia, diretto per il terzo anno da Ruggero Cappuccio, domenica 16 giugno alle ore 21 presenta al Cortile d’Onore di Palazzo Reale, per la sezione Italiana, Otello Circus di Antonio Viganò e Bruno Stori, in scena il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt e l’Orchestra AllegroModerato, con l’orchestrazione di Marco Sciammarella e Pilar Bravo (replica il 17 giugno ore 21). Sempre alle 21 al Teatro Sannazaro prosegue la programmazione della sezione Sportopera con lo spettacolo Non Plus Ultras, dedicato al modello di vita degli Ultras, per la drammaturgia e la regia di Gianni Spezzano, che vede protagonista Adriano Pantaleo (a partire dalle ore 20 è visitabile la mostra di Gianluca Carbone,Sportime, aperta fino al 20 giugno, tranne il 17).

Replicano lo spettacolo viaggiante Vita, morte e oracoli, le stanze del bus, diretto da Ilaria Cecere e Alessio Ferrara (partenza dall’Ansa del Teatro di San Carlo ore 10, 11.30, 13.30, 16, 18, 20); ore 11.30 Underground – Roberta nel metrò della compagnia italo-australiana Cuocolo/Bosetti (appuntamento con gli spettatori alla Sala Assoli; ancora in scena il 17, 18, 19, 20, 21 giugno ore 18 e il 22 giugno ore 11.30); ore 12, 17, 19, 21 Essere Dylan Dog, lavoro a cura di Comicon realizzato nel suggestivo scenario di Palazzo Venezia presso A’ Mbasciata (prosegue il 22 e 23 giugno ore 12, 17, 19, 21; il 18, 19, 20 e 21 giugno ore 17, 19, 21); ore 19 al Teatro Mercadante, Eins Zwei Drei di Martin Zimmermann; ore 21 al Teatro Elicantropo, Erodiade diretto da Carlo Cerciello e interpretato da Imma Villa.

Ad animare il Dopofestival, alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, il concerto degli Araputo zenGastronautica, “eating entertainment”, a cura del servizio catering Pinzimonio che farà da contrappunto gastronomico alla rassegna musicale.

Per la sezione Italiana, domenica 16 giugno ore 21 nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale è previsto lo spettacolo Otello Circus di Antonio Viganò e Bruno Stori, in scena il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt (Rodrigo Scaggiante, Mirenia Lonardi, Matteo Celiento, Maria Magdolna Johannes, Jason De Majo, Michael Untertrifaller, Daniele Bonino, Rocco Ventura) e l’Orchestra AllegroModerato: Luca Baldan e Davide Bagliani (percussioni), Alice Catania (flauto), Miriam Marcone (clarinetto), Alessio De Paoli e Riccardo Masciadri (contrabbasso), Christian Mascheroni (pianoforte), Maria Press, Marco Sicca, Maria Pia Abate, Pietro W. Di Gilio, Pasquale Prestinice, Jacopo Wiquel (violini), Andrea Stringhetti, Giulia Garitta (violoncello), Marco Sciammarella(xylofono), Carlo Pensa (metallofono), Paolo Cauteruccio (tenore), Filippo Rotondi (baritono), Francesca Pacileo (soprano); l’orchestrazione è di Marco Sciammarella e Pilar Bravo, scene e regia sono di Antonio Viganò.

Otello Circus nasce dall’incontro tra il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt di Bolzano e l’Orchestra Allegromoderato di Milano, e dalla volontà di costruire insieme un percorso artistico e musicale. Si tratta di un’opera lirico-teatrale ispirata al lavoro di Giuseppe Verdi e di William Shakespeare, ambientata in un vecchio circo dove tutto sembra appassito e Otello è costretto a rappresentare la sua personale tragedia: è la sua condanna, la pena che deve scontare per il suo gesto efferato e omicida. Su quella pista gli fanno compagnia gli altri personaggi dell’Opera di Verdi e di Sheakespeare: Desdemona, Cassio, Jago, Roderigo ed Emilia, che si spartiscono le varie attività e i mestieri del circo. L’acrobata, il lanciatore di coltelli, l’equilibrista, l’inserviente, il domatore.  Ogni giorno, da anni, più volte al giorno, quella tragedia della gelosia si ripete, e gli interpreti, oramai diventati personaggi consumati, deboli e fragili, sono incapaci di fermare quel circo dei sentimenti umani che porta alla tragedia. In quel circo, girano, invisibili, i fantasmi delle vittime di femminicidio, per cercare, invano, di interrompere quella giostra e per ricordare, a chi guarda, che l’amore che uccide è contro natura. Lo spettacolo si avvale della collaborazione artistica di Antonella Bertoni, dei costumi di Roberto Banci (Sartoria Teatrale Tirelli), mentre il light design è a cura di Michelangelo Campanale; la produzione è del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt. Replica il 17 giugno ore 21.

Continuano gli eventi della sezione Sportopera al Teatro Sannazaro, dove alle 21 va in scena Non Plus Ultras, drammaturgia e regia di Gianni Spezzano, con Adriano Pantaleo.

Il lavoro teatrale mette a fuoco il modello di vita degli Ultras, che si racchiude in una sola parola: mentalità. L’impianto drammaturgico di Non Plus Ultras procede alla scoperta di questo codice etico e comportamentale svelandone pregi e limiti. Ciro cerca di conquistare la dolce Susanna, figlia del capo Ultras Biagio ‘O Mohicano. La sua strategia è semplice: riuscire ad introdursi nel mondo della curva e conquistare la benedizione dal padre. Ciro, però, nel tentativo di sedurre, resta completamente sedotto da quella mentalità. «Cosa vuol dire essere un Ultras? Che responsabilità porta? Che legame corre tra lo stato civile e il movimento Ultras? Che costi ha essere un ultras? Non Plus Ultra, ovvero “non più oltre”, la scritta che Ercole incise sulle colonne omonime, per stabilire il limite al quale l’uomo aveva accesso. Qual è questo limite? Ciro lo scoprirà, a sue spese».

Lo spettacolo si avvale delle scene di Vincenzo Leone, dei costumi di Giovanna Napolitano; le luci sono a cura di Giuseppe Di Lorenzo e i contributi multimediali di Carmine Luino. Lo spettacolo è prodotto da Argot Produzioni, Teatro Eliseo, Nest Napoli Est Teatro in collaborazione con La Corte Ospitale.

La serata si conclude alle 22.30 nella suggestiva cornice del Giardino Romantico, per il Dopofestival, momento di convivialità e di incontro tra pubblico e artisti, animato dal concerto degli Araputo zen, in scena Dario De Luca (chitarra elettrica, mandolino, voce), Alfredo Pumilia (violino), Gabriel D’Ario (chitarra acustica), Pasquale Benincasa (batteria, percussioni, vibrafono), Bruno Belardi (contrabbasso). Gli Araputo zen nascono fra le strade di Napoli, città ricca di stimoli e fonte di grandi ispirazioni. Energia, grinta, creatività sono gli elementi chiave di uno stile artisticamente onnivoro. Al Dopofestival presenteranno il loro ultimo album, Maiacosajusta.

Nell’ambito del Dopofestival, il servizio catering Pinzimonio farà da contrappunto gastronomico alla rassegna musicale, con Gastronautica, una “eating entertainment” in cui proverà, nel segno della molteplicità di generi e stili musicali, a rispondere colpo su colpo al jazz, allo swing e alla musica etnica. Pinzimonio, coerentemente con la propria filosofia della “qualità percepibile”, inviterà produttori e sostenitori di eccellenze, dando loro la possibilità di divulgare e promuovere i propri prodotti. Per realizzare questo progetto, ha intercettato realtà che si distinguono per originalità, innovazione o per aver saputo mantenere vive le tradizioni locali, realizzando così uno speciale connubio di degustazioni e presentazioni. Domenica 16 giugno,  protagonista della serata sarà la Tenuta Melofioccolo.

Casa del Festival – Palazzo Reale
Piazza del Plebiscito 1
Tutti i giorni 10.00 – 19.00

mail[email protected]
biglietteria: 344 045 6788
infopoint: 344 045 4626

 

Intero € 8,00
ridotto under 30 – over 65 € 5,00
Letteratura e Teatro Ragazzi € 5,00
Pompeii Theatrum Mundi da € 10 a € 30
Gratuito diversamente abili con un accompagnatore e pensionati titolari di assegno sociale.

Per informazioni www.napoliteatrofestival.it

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