“Il Cibo dell’Anima” per essere felici e sani


panino
Felicità, bene supremo ed agognato da secoli! La sua ricerca è antica come l’uomo. La si può raggiungere a tavola con semplicità, nel rispetto della salute e del gusto, informandosi e nutrendosi in maniera giusta. E così è possibile raggiungere anche uno stato di serenità, quella che manca a tanti e che è alla base di una buona qualità della vita.
È quanto emerge dal salotto culturale multidisciplinare su “Il Cibo dell’Anima”, nell’ambito della rassegna “Salute, Alimentazione e Bellezza: tutto quello che molti non sanno”, ideata, organizzata e promossa dalla giornalista enogastronomica Teresa Lucianelli.
L’interessante incontro culturale, medico, scientifico, letterario ed artistico si è svolto al Silenzio Cantatore, del patron Achille Morabito, incantevole location a Colli San Pietro nel comune di Piano di Sorrento – tra cielo e mare giusto di fronte ai vicinissimi isolotti de Li Galli – illuminata per l’occasione da un caldo sole “fuori stagione” che ha regalato a tutti i presenti una giornata bellissima.
Davanti ad una platea di qualificati ospiti ed appassionati del cibo di alta qualità, si sono
confrontati medici specialisti, esperti, insieme ad artisti, scrittori, produttori ed interpreti del migliore Food, alla ricerca di linee di indirizzo comuni e suggerimenti pratici da fornire alla popolazione per facilitare il raggiungimento di uno stato di grazia da sempre agognato.
Per conquistare felicità e serenità, è importante indirizzarsi su di una sana e mirata alimentazione. Scegliere alimenti ricchi di sostanze che stimolano alcuni recettori cerebrali, situati nella parte anteriore della ipofisi, consentendo a chi li consuma di beneficiare di un’apprezzabile predisposizione alla gioia e di interessanti risultati anti stress ed antistanchezza.
Sì sono confrontati sul loro sapere, in modo piacevolmente discorsivo e facilmente comprensibile ai più: Giuseppina Siciliano, specialista in Chirurgia e Dermatologia vascolare, Angiologia, Terapie antiaging non invasive; Maurizio Fraticelli, Università di Camerino e di Atene, specialista in Scienze dell’Alimentazione, Terapia del Dolore, Medicina e Chirurgia estetica, consulente in vari atenei e centri europei; Elvira Volpe, biologa nutrizionista comportamentale ayurveda e discipline olistiche; Nicola Rivieccio, giornalista agroalimentare; Lucia Di Mauro, presidente Associazione valorizzazione colatura DOP; gli esperti e produttori di Eccellenze: Vincenzo Supino, (preziosità del mare); Mario Carrabs (carni irpine pregiate); Vincenzo e NunziaMarscia Esposito (burro e caseari bufalini); Francesco Savoia (formaggi da Pezzata rossa); Patrizia Malanga e Maria Paola Sorrentino (vini biologici); Francesco e Ciro Rusciano (produzioni agricole), Vincenzo Scognamiglio (dolci); gli chef da location pluristellate e maison de charme: Valerio Giuseppe Mandile, Paola Fiorentino, Tommaso Foglia, Valentino Buonincontri, ospitati dallo chef resident Ciro Palomba, ed i maestri panificatori e pasticcieri Filippo Cascone e Gennaro Langellotti, anche protagonisti dell’applaudito pranzo di beneficenza che è seguito, dedicato al Dormitorio di Brusciano. Ha introdotto e coordinato la giornalista Teresa Lucianelli, artefice dell’evento.
Preparate all’insegna dell’Eccellenza le proposte del ricco e variegato menù, così come già ampiamente annunciato su di un gran numero di organi d’informazione, oltre al tam tam che ha altrettanto ampiamente  coinvolto il web. Attraverso sapienti scelte ed abbinamenti, i piatti presentati hanno efficacemente stimolato il gusto, la vista e l’olfatto ed ancora di più l’animo dei fortunati commensali, corroborati dalle virtù terapeutiche degli alimenti scelti, dal gusto sopraffino e dal panorama di incredibile bellezza che contraddistingue la location scelta da Teresa Lucianelli per il riuscito evento.
Dopo lo stuzzicante aperitivo servito nel corso dell’incontro, nel quale si sono distinte le mandorle dalle molteplici virtù antiossidanti, tutti intorno ad una pittoresca imbarcazione collocata su di una delle terrazze superpanoraniche della location, per degustare le spettacolari entrée (OlysterOasis): pregiate ostriche nature e capesante con crema di cavolfiore e burro al tartufo bianco, firmate dagli chef Fiorentino e Mandile, accompagnate da calici di DòRè, Vesuvio Piedirosso spumante rosato (Sorrentino Vini).
“A quel punto, si sono così cominciati a produrre negli organismi dei partecipanti all’irresistibile buffet servito su di un pittoresco gozzo in legno, dosi di endorfine: sostanze capaci di favorire una leggera vasodilatazione, ossigenando cute, organi interni e cervello. Quindi, via le tossine dello stress e grande pulizia del corpo e della mente. Tutti sorridenti e ben disposti gli uni verso gli altri, con uno sguardo più sereno, specie nel vedere le appetitose pietanze che si sono susseguite” – spiega con dovizia di dati scientifici e di particolari Giuseppina Siciliano.
Molteplici gli antipasti; tra essi il panino dello chef resident Ciro Palomba, con colatura di alici e alici, specialità di Cetara (IASA), “ricche di proprieta benefiche, quasi un cibo salvavita, nemico del colesterolo, grazie ai polinsaturi omega 3 che preservano le arterie dalle apposizioni ateromasiche. Inoltre, apportatrici di beneficio osseo favorito dal calcio e la vitamina D, grandi aiuti contro l’osteoporosi, comuni al burro tradizionale e chiarificato, anche nella varietà al tartufo bianco (VI.GA.), protagonista delle delizie presentate, ed ai latticini di vaccino, perle, trecce bianche e affumicate a paglia di latte bufalino e ricottine (Italia Milk), ai formaggi da Pezzata Rossa (Francesco Savoia), serviti in connubio con i salumi d’Eccellenza (Mario Carrabs) a basso contenuto di grassi, prodotti da allevamenti campani sani e controllati: salsiccia irpina, lonzino di maiale, filetto all’Aglianico.
Due primi, degni riconoscimenti alla Dieta Mediterranea, filone principale della kermesse, accompagnati da Lacryma Christi del Vesuvio bianco DOC-BIO (Sorrentino Vini).
Un risotto dagli stimolanti abbinamenti tecnici: “delicati gamberi locali ricchi di sali minerali, potassio, calcio, fosforo, con timo, dall’effetto digestivo, e limone sorrentino candito, potente antiossidante, gustosa opera dello chef Valentino Buonincontri”.
Poi, i Ravioli Mediterranei: datterini gialli della piana del Sele, noci di Sorrento, caciotta di Scazzano, zest di limone amalfitano, emulsione al basilico, cips al pomodoro, supersalutare e gustosa ricetta della chef Paola Fiorentino, artisticamente presentati in linea con i fantasiosi pittori del ‘900.
“Superbo il filetto di maiale irpino di alta qualità (Mario Carrabs) con riduzione di Aglianico e purea di mele annurche, tra i patrimoni di inestimabile valore della Campania e ricche di proprietà antiossidanti, preparato come una gemma preziosa dal giovane e valente chef Valerio Giuseppe Mandile, con delizioso contorno di broccoli Friarielli, squisiti quanto salutari. I flavonoidi in essi contenuti aiutano il trofismo venoso, rendendo più elastica la parete del vaso e favorendo il ritorno veno-circolatorio”.
In accompagnamento ideale, il Ragis DOC-BIO rosso, Aglianico e Piedirosso (Vigne di Raito). Squisiti e variegati i prodotti artigianali da forno del maestro panificatore Filippo Cascone che hanno valorizzato gli squisiti piatti presentati, tutti applauditi dai numerosi commensali che hanno gremito l’ampio salone.
Alla frutta – agrumi campani ricchi di vitamina C e mele annurche – è seguito un autentico trionfo di golosità: la “Cassata Nobile”, candida ed ultima proposta in ordine di tempo dello chef pasticciere Tommaso Foglia (per Scaramuré Bianche Alchimie); Sable al cacao endorfinostimolante e peperoncino, caramello al sale maldon e castagne semicandite dello chef pasticciere Gennaro Langellotti (per Gallucci-Nola), come i golosi panettoni artigianali: lievito madre con albicocca Pellecchiella del Vesuvio; amarene, uvetta; arancia  locale semicandita e cioccolato caramellato; pera e cioccolato millesimato. Brindisi con DòRè, Lacryma Christi del Vesuvio bianco spumante DOC, (Sorrentino Vini).
Per digerire, un profumato elisir artigianale al finocchietto e zafferano (Zaffino).
“Alla fine, ospiti appagati e sereni, più leggeri negli arti inferiori quanto nell’animo” – conclude Siciliano.
“Il Cibo dell’Anima” è stato sostenuto da: OysterOasis s.r.l. Milano; Panificio Cascone, Lettere (NA); Burrificio VI.GA. S.r.l., Melito (NA); Macelleria Mario Carrabs, Gesualdo (AV); Caseificio Italia Milk S.r.l., Carinaro (CE); Azienda agricola Francesco Savoia, Roccabascerana (AV);
Sorrentino Vini, Boscotrecase (NA); Le Vigne di Raito, Raito di Vietri sul Mare, (SA); IASA, S.r.l., Salerno; Maria Manuela Russo, Campagna (SA); Azienda agricola Fratelli Rusciano, Napoli; Scaramurè Bianche Alchimie, Nola; Antica Pasticceria Gallucci, Nola; Zaffino, Sant’Antonio Abate.
Legate all’evento, l’esposizione delle opere del poliedrico artista Enrico De Maio, curata da Gianni Nappa; la presentazione del libro “Gran Food” di Elisabetta Donadono e l’omaggio alla Musica campana dal ‘600 al ‘900 di Giò Siciliano. A filmare l’evento, il giovane ma già esperto Armando Giuseppe Mandile, pupillo del maestro della Regia RAI Pino Sondelli, già apprezzato giornalista.
Tra i partecipanti, tutti animati da un concreto spirito solidale, il presidente della Memory Foundation, Vincenzo Ricciardi e la presidente Associazione Rosa Bianca e Accademia dei Discepoli del Terzo Millennio, Tina Bianco, un consistente numero di giornalisti, blogger e fotoreporter specializzati e tanti altri esperti di settore insieme ad una nutrita schiera di appassionati dell’Eno-Food di alta qualità.
Importante per il largo pubblico, il messaggio emerso dall’evento, lanciato in maniera concorde dai relatori.
“Frutta e verdura per raggiungere l’equilibrio corpo/mente, ma non basta: dobbiamo anche soddisfare il secondo cervello dell’organismo, l’intestino, che con il suo microbiota intestinale necessita di molte fibre; il nostro cervello e formato anche da grassi, come gli omega 3, fondamentali per la circolazione ematica, per cui non si deve trascurare il consumo di pesce” – raccomanda Fraticelli, in sintonia con Siciliano. Il plurispecialista ricorda la valenza del latte da pezzata rossa e della carne di maiale magro, “caratterizzata da pochi grassi e un ottimo contenuto di proteine nobili.” Tra i sapori italiani e con indubbi effetti benefici, la mozzarella di bufala che, tra l’altro, per la sua bassa concentrazione di lattosio può essere consumata anche da chi ha difficoltà digestive. Per condire, oltre al notoriamente salutare olio evo, l’ingiustamente colpevolizzato burro, idoneo “in una alimentazione corretta, che offre buone quantità di calcio, fosforo, vitamine” e gicerolo con funzione gastroprotettiva. “Il tutto accompagnato da buon vino, ricco di polifenoli, in grado di agire positivamente sul nostro organismo a patto che non si esageri”.
“Dal latte fresco ai suoi derivati caseari, alle produzioni ortofrutticole, vitivinicole ed olivicole, nonché ittiche, il territorio e il mare campano – evidenzia Nicola Rivieccio – sono, per le loro caratteristiche climatiche ed ambientali, uno scrigno di salutari biodiversità e cultura che con le competenze enogastronomiche sviluppatesi con essi, costituiscono un unicum di benessere. Legato all’esercizio di un’antica sapienza sperimentata ed affermatasi con il tempo, si conferma anche con le attestazioni  scientifiche , un conforto che appaga il corpo e l’anima garantendo con il sapore e il gusto richiami ancestrali di positive esperienze del nostro vissuto di cui conserviamo memoria nella equilibrata funzionalità della nostra psiche e del nostro metabolismo”.
Nel cibo esistono anche dei valori più sottili che trascendono la composizione fisica stessa. Secondo l’Ayurveda  se tutti i passaggi che portano il cibo dai campi fino alla tavola, ed anche il modo in cui esso è consumato, sono compiuti con amore, allora quel cibo influenza positivamente il corpo e la mente”. “L’ Ayurveda impara a nutrirsi nel rispetto della natura del proprio corpo e rappresenta un percorso che trasforma l’immagine che si ha di se stessi, entrando così in contatto con le emozioni che condizionano il rapporto con il cibo  modificando i propri comportamenti automatici e sciogliendo i blocchi energetici” – afferma Elvira Volpe -.

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