PIZZA: LIEVITA’ FA IL BIS A MILANO


La pizza napoletana spopola in terra meneghina. La recentissima inaugurazione del secondo locale (dopo quello in Via Ravizza 11) “Lievità”  del  33enne maestro pizzaiolo casertano Giorgio Caruso in via Sottocorno 17, ne è la migliore testimonianza: un fitto parterre di buongustai ha, infatti, affollato la nuova location milanese – vicina a Corso Indipendenza, al centro della direttrice di traffico che congiunge viale Premuda e via Mameli – per brindare insieme a Caruso e alla sua squadra di pizzaioli napoletani alle fortune del marchio che sta diventando sempre più famoso in Lombardia, al punto da essere indicato da autorevoli esperti come “ vera pizzeria gourmet dove si mangiano le pizze migliori della città”  .

E così Lievità Pizzeria Gourmet   – che si fregia di due Spicchi del Gambero Rosso – ha festeggiato l’atteso bis con un evento pubblico che ha visto via Sottocorno pervasa di allegria, fra bollicine e assaggi di un trittico di pregiati bocconi – come quello di Corbarì con il pomodorino di Corbara a crudo – scelti fra le 18 pizze d’autore a base di farina macinata a pietra, cotte solo dopo una lunga lievitazione ottenuta con un lievito madre eccezionale, auto prodotto dalla macerazione di fichi e preparato con pazienza e a regola d’arte. Caruso – studente dell’Accademia napoletana delle Belle Arti  – è una scoperta relativamente giovane, non avendo alle spalle eredità familiari nel mondo della pizza, in cui ha debuttato solo da poco più di un lustro, seguendo gli insegnamenti del Maestro pizzaiolo Luigi Acciaio, da cui ha appreso tecnica e segreti degli impasti, per renderli più soffici e digeribili e sfornare pizze croccanti e di consistente struttura: il suo sistema di lavoro prevede una rigorosa selezione di farine macinate a pietra, lunghe lievitazioni con lievito madre, per almeno 24 ore, utilizzo di ottimi ingredienti e un tocco innovativo che non guasta.

Salta all’occhio la creatività assaporando le sue nuove gourmet tra cui Crudo e Fichi con fichi sciroppati piccanti del Cilento messi dopo la cottura, prosciutto crudo di Parma stagionato 30 mesi e mozzarella di bufala affumicata: altrettanto interessanti le quattro nuove Margherite, Tigrata, Cosacca, Pachino e Siccagno, che sostituiscono Gragnano, San Gennaro, Kumato e Lievità per mantenere integra la stagionalità dei prodotti adoperati.

Analizzando la carta di Lievità, Giorgio Caruso dichiara: “Ho voluto mettere al centro del mio lavoro i prodotti campani di mare e terra, per esaltarli con i giusti abbinamenti tra le diverse tipologie di pomodoro che variano tra loro nel grado di acidità e dolcezza e i latticini, tra cui prediligo il fiordilatte di Agerola, la burrata e la provola: in queste evoluzioni della pizza gourmet, c’è spazio per i cultori dei sapori locali grazie alla pizza con gorgonzola piccante DOP, asparagi verdi, fiordilatte di Agerola e basilico e vanno incluse le alternative vegetariane e senza latticini con cui cerchiamo di  soddisfare le esigenze di tutti i clienti, che seguono differenti regimi alimentari e a cui proponiamo la “vegana” “Capperi che pizza” senza latticini, con il pomodorino Miracolo di San Gennaro di Gragnano, capperi di Salina, le olive nere di Caiazzo, l’aglio rosso di Nubia, l’origano del Matese e il basilico fresco.”

Laura Caico

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