“Una vita da Libidine”. Alla libreria Mokks Jerry Calà presenta il suo primo libro


“Ho espresso personalmente il desiderio di venire anche a Napoli a presentare questo mio primo libro che probabilmente sarà anche l’ultimo perché non è il mio mestiere. Napoli, come racconto anche nel libro, inaspettatamente, è  stata per me molto importante. Noi, e quando dico noi intendo io e gli amici con cui ho iniziato quest’avventura nel mondo dello spettacolo,  che sono Umberto Smaila, Nini Salerno e Franco Oppini. La nostra origine era chiaramente nordica però Napoli fu la prima città che ci diede fiducia teatralmente. Il Teatro Cilea ci offrì due settimane. Noi eravamo abituati a cantare, a lavorare, a fare il nostro spettacolo nei piccoli cabaret. Dopo 2-3 giorni che la gente ebbe il tempo di passarsi parola, facemmo il tutto esaurito”.

Con queste parole l’attore e comico Jerry Calà esordisce alla presentazione del suo primo libro “Una vita da Libidine” disponibile in tutte le librerie dal 19 aprile e presentato alla libreria Mondadori Mooks di Napoli lunedì 30 maggio. “Poi, parliamo dei primi anni settanta – continua l’istrionico attore  – il direttore del San Carluccio ci offrì un posto stabile nel suo teatro, Noi invece tornammo su perché avevamo altri impegni. Napoli è una città che ci ha subito voluto bene e anche a me ha sempre voluto bene quando sono venuto qua a fare gli spettacoli e poi anche coi film quando guardavo gli incassi, perché io, come racconto nel libro, ero un po’ maniaco degli incassi, telefonavo alle cassiere dei cinema c’erano sempre belle notizie. Mentre a Roma dicevano che io ero un attore che incassava soprattutto nel Nord, nel centro nord Napoli era l’eccezione perché facevo dei grandi incassi”.

Alla domanda “cosa ti piace di Napoli?” Jerry Calà risponde: “Tutto! Secondo me è sbagliato dire ‘il napoletano’, il napoletano è un italiano… Siamo tutti italiani, siamo un bel popolo, molto variopinto. Siamo tutti uguali! Una grande differenza che c’è tra Napoli e tutta l’Italia è che Napoli nel campo dello spettacolo è uno stato autonomo: ha un suo teatro, dei suoi artisti, che hanno un grandissimo successo e che riescono a vivere anche solo col bacino di Napoli e dintorni“.

Perché il libro s’intitola proprio “Una vita da Libidine”? C’è un messaggio ben preciso che Jerry vuole trasmettere soprattutto ai più giovani. “Una vita da libidine perchè io la vita l’ho un po’ mangiata e ancora voglio assaporarla; poi la ‘libidine’ è stata uno dei miei tormentoni. Il messaggio che vorrei trasmettere, soprattutto ai giovani, è ‘avere fame di vita, di futuro, di realizzazione’, senza lamentarsi o aspettare chi dovrebbe preparare loro il piatto del futuro. Chi ha un sogno se lo deve andare a prendere, come abbiamo fatto noi (quando non c’erano i reality) con le unghie e con i denti“.

C’è qualcosa che bolle in pentola? L’attore non si trattiene dal dare l’annuncio dell’arrivo di un nuovo film. “Sto per iniziare a girare un film –aggiunge – sia in veste di attore che di regista. Scrivendo il libro ho ripercorso tutto il periodo della mia vita di gruppo con i ‘Gatti di vicolo Miracolo’, così mi è venuta di nuovo voglia di stare con i miei amici. Siccome io e loro abbiamo una certa età il film si chiamerà ‘2016: Odissea nell’Ospizio’; si tratta di una storia vagamente autobiografica in cui io, Umberto e Franco ci ritroviamo per forza di cose in una casa di riposo. E’ un film molto divertente, ma anche molto legato all’attualità in quanto tra i protagonisti c’è il direttore dell’ospizio che spende al gioco tutto il budget della struttura (esempio di malasanità), poi ad un certo punto il comune decide di mandarci una decina di profughi e ne vien fuori una convivenza strana e divertente“.

Un tardo pomeriggio trascorso piacevolmente in libreria con il simpatico Jerry Calà che piacevolmente si è lasciato fotografare con i fan a cui ha firmato le copie del suo libro.

Foto di Maria Consiglia Izzo

Anna Feroleto

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