La Campania prima regione italiana nell’élite della ricerca europea per la salute


L’EIT Health, l’Istituto Europeo delle Tecnologie per la Salute, è un ristretto ‘club’ dell’Unione Europea, che riunisce il gotha dell’eccellenza europea nel campo della ricerca e della salute: università, centri di ricerca ed aziende. Funziona come moltiplicatore dei finanziamenti europei perché integra dal 30% al 100% i finanziamenti europei e nazionali che i membri dell’Istituto raccolgono annualmente. Attualmente l’EIT Health raccoglie circa 150 membri di alcuni dei principali paesi europei: Germania, Svizzera, Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Scandinavia, Ungheria, Polonia e Portogallo.

Insomma il grande assente era proprio l’Italia. Un’assenza Presentazione alla Federico IIfinalmente colmata grazie all’eccellenza della ricerca campana rappresentata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II dall’Istituto di Ricerca e Diagnostica “IRCCS SDN” e proprio, nomen omen, da Eccellenze Campane, il gruppo di imprese de “La terra del buono”, che in sinergia con la grande multinazionale di servizi diagnostici Synlab Italia, sono appena entrati a far parte dell’EIT Health, dopo una lunga e rigorosa competizione internazionale alla quale hanno lavorato per quasi due anni.

L’annuncio è arrivato qualche giorno fa nel corso di una conferenza stampa all’Università Federico II di Napoli alla quale hanno preso parte, il Rettore Gaetano Manfredi, il direttore scientifico dell’IRCCS SDN, Marco Salvatore, il presidente di Eccellenze Campane, Paolo Scudieri, l’amministratore delegato di Synlab Italia, Giovanni Gianolli, il direttore dell’Institute of Public Health dell’Imperial College di Londra, Elio Riboli, membro del Supervisory Board dell’EIT Health, e Salvatore Panico, docente di Medicina interna dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e coordinatore del gruppo campano che ha preso parte alla competizione internazionale. A testimoniare la soddisfazione della ricerca italiana e della Regione Campania per questo primato c’erano l’ex presidente del CNR, Luigi Nicolais, e il direttore generale del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali della Regione Campania, Antonio Postiglione.

Il primato che celebriamo oggi – ha spiegato il Rettore dell’Università Federico II Gaetano Manfrediè la dimostrazione dell’elevato livello della ricerca campana, ed in particolare del ruolo dell’Università come grande fattore di sviluppo del nostro territorio, all’interno del quale contribuisce con la sua competitività internazionale a creare nuove opportunità per le aziende e servizi di qualità per i nostri cittadini”.

Un primato al quale ha dato un grande contributo il lavoro dell’Istituto di Ricerca e Diagnostica SDN, nato esattamente quarant’anni fa a Napoli, ed oggi unico IRCCS italiano a carattere diagnostico e leader europeo tra i centri diagnostici ad elevata innovatività tecnologica. “Ci rende particolarmente orgogliosi – ha evidenziato il fondatore dell’Istituto SDN, Marco Salvatoreaver contribuito all’ingresso della Campania in questo importante consesso europeo, dimostrando che anche nella nostra regione, se si riesce a creare un sistema virtuoso di collaborazioni tra realtà diverse che mette insieme l’eccellenza delle nostre istituzioni formative e scientifiche e le migliori realtà imprenditoriali ed industriali, si può ottenete una certificata credibilità internazionale che oggi ci porta in dote un importante surplus di finanziamenti europei, che rappresentano ormai l’ultima vera occasione per metterci al passo con lo sviluppo economico e tecnologico dei paesi più avanzati dell’Unione Europea e riuscire nel contempo a migliorare lo stile di vita e la salute dei cittadini italiani”.

Una credibilità internazionale della ricerca campana che è stata sottolineata anche dall’amministratore delegato di Synlab Italia, Giovanni Gianolli, che da rappresentante dell’unico soggetto non campano della nuova rete presentata oggi ha evidenziato come “lavorare con queste tre eccellenze del territorio campano è stata un’esperienza particolarmente proficua che rappresenta soltanto un punto di partenza per una sinergia di lungo termine attraverso la quale esportare in tutta Europa attraverso la nostra multinazionale il meglio della ricerca e dell’alta formazione che abbiamo trovato sul territorio campano”. In questa nuova sinergia un ruolo fondamentale per il miglioramento dello stile di vita dei cittadini, che passa inevitabilmente per un miglioramento dello stile alimentare, lo avrà sicuramente il gruppo di imprese agroalimentari campane riunite in Eccellenze Campane. “Il nostro ingresso nello European Institute of Technology  Health – ha spiegato il presidente di Eccellenze Campane, Paolo Scudierirappresenta un’occasione unica per valorizzare le eccellenze della filiera agroalimentari del nostro territorio, direttamente dal “produttore” al “consumatore”, senza passaggi intermedi, nella logica della filiera corta. Sarà importante il nostro ruolo perché un aspetto cardine delle nostre attività è quello di valorizzare gli ingredienti più importanti della Dieta Mediterranea, che, come tutti ormai sappiamo, non è soltanto un regime alimentare ma un vero e proprio stile di vita, non a caso nato proprio in Campania e patrimonio mondiale dell’Unesco. Diversi studi e ricerche hanno dimostrato gli effetti positivi che la dieta mediterranea comporta per la salute e il benessere in generale, oltre all’importante contributo nella prevenzione di alcune malattie cardiovascolari”. 

European Institute of Technology Helth: 2 miliardi di euro di finaziamenti aggiuntivi nei prossimi 10 anni

Il progetto EIT Health è una delle più grandi iniziative mondiali sul tema della salute. Il consorzio istituito dall’European Institute of Innovation and Technology (EIT) è nato per finanziare, alla luce dei nuovi dati sulle aspettative di vita e sulla longevità della popolazione europea, le migliori eccellenze della UE nel campo della ricerca e dell’alta formazione sul tema della salute dei cittadini. Nei prossimi dieci anni ci saranno a disposizione 2 miliardi di euro per finanziare progetti mirati a tre azioni specifiche: promozione di uno stile di vita sano, supporto all’invecchiamento attivo e miglioramento della cura della salute con particolare attenzione alla cura delle malattie croniche.

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