Venezia sceglie Travel Appeal per monitorare la reputazione online dei propri Musei


Solo il mese scorso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo ha dotato i 27 Musei Statali italiani più importanti di uno strumento che permette di monitorare e gestire la propria immagine digitale per comprendere sia come vengono percepiti, sia come comunicano attraverso i propri canali web e social.

In quest’ottica anche la Fondazione Musei Civici di Venezia, che raccoglie un immenso e unico patrimonio artistico e culturale, ha deciso di dotare i suoi 11 Musei (Palazzo Ducale, Museo Correr, Torre dell’Orologio, Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano, Museo Fortuny, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Museo di Storia Naturale, Casa di Carlo Goldoni, Museo del Vetro di Murano, Museo del Merletto di Burano) di questo strumento, INDEX, messo a punto da Travel Appeal.
La società, specializzata per l’elaborazione dei Big Data nel turismo, è divenuta punto di riferimento nel settore grazie a una speciale tecnologia che raccoglie e analizza i dati delle destinazioni.

Questa scelta innovativa parte dalla consapevolezza che nello scenario turistico attuale il tradizionale “passaparola” si è trasferito sul web.
Sempre più la scelta delle destinazioni e delle attività culturali viene di fatto operata online sulla base di recensioni, conversazioni, commenti, tutti elementi che oramai costituiscono dati importanti ed imprescindibili anche per gli operatori del turismo e della cultura, per comprendere la percezione e intercettare i desideri dei viaggiatori.

INDEX permette infatti di essere avvisati in tempo reale quando qualcuno parla del Museo in rete o lascia una nuova recensione, inoltre ciascun Museo potrà visualizzare i dati più importanti degli altri 10 e utilizzarli come parametro di riferimento e confronto.

La collaborazione nasce dalla volontà dalla nuova Presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia, Mariacristina Gribaudi, che ha colto la necessità di interazione tra l’istituzione museale veneziana, i suoi visitatori (oltre 2 milioni e 200 mila nel 2015) e gli strumenti digitali che i viaggiatori contemporanei utilizzano in tutte le fasi dell’esperienza culturale, con lo scopo di comprenderne le esigenze e migliorarne l’esperienza di visita generale.

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