Alla Curia Vescovile di Napoli un corso di aggiornamento su Etica e Deontologia dell’Informazione


Sabato 23 gennaio presso la Curia Vescovile di Napoli si è svolto il corso di aggiornamento su “Etica e Deontologia dell’Informazione” nel programmato anno 2016 di formazione continua obbligatoria dei giornalisti. L’Ordine dei Giornalisti della Campania, presieduto da Ottavio Lucarelli, ha chiamato a relazionare sul tema il docente dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Giuseppe Acocella, professore di Filosofia del Diritto presso il Dipartimento di Scienze Politiche. Ad introdurre l’incontro alla vigilia dei festeggiamenti del Santo Patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, vi era il Presidente della Stampa Cattolica, Giuseppe Blasi il quale ha suggerito all’Ordine dei Giornalisti di produrre tali momenti di formazione anche presso le scuole. Il Presidente dell’OdG Campania, Ottavio Lucarelli, nel suo saluto ha ricordato che “già partecipiamo al Progetto per la Legalità insieme alla Prefettura ed alla Scuola”.
Don Tonino Palmese, Vicario Episcopale per la Carità della Diocesi di Napoli, ha affermato che “Pino Acocella ha saputo coniugare Parlesìa e Carità che dal punto di vista etico determinano il percorso verso la Verità. Una definizione così complessa che richiede il Silenzio per far spazio alla vita di chi è credibile, credente e creduto. Gesù scelse il Silenzio. Il demone tanto presente è la semplificazione che ci porta alla pancia e non alla testa”. Don Tonino ha concluso con l’augurio di “Buon Anno Santo a tutti” nella coincidente giornata del Giubileo del mondo della Stampa a Napoli.
Il professore Giuseppe Acocella nel parlare agli operatori dell’informazione ha esposto il suo pensiero sintetizzandolo in tre punti tematici.
1. “La sindrome del Quarto Potere” facendo riferimento al film “Citizen Kane” del 1941, scritto diretto e interpretato da Orson Welles e citando, dall’ambito della ricerca scientifica, l’esempio anticipatore dello storico e sociologo tedesco, Jurgens Habermas, verso l’assurgere a valenza politica dell’informazione e della comunicazione nello Stato contemporaneo.
2. “La conoscenza e lo Stato di diritto” in cui nessun potere può prevaricare la libertà del cittadino e l’uguaglianza di ognuno rispetto agli altri non sia distorta come nella “Fattoria degli animali” di George Orwell dove “gli animali sono tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”. Mentre i mezzi di comunicazione di massa da amici rischiano di diventare nemici della democrazia perché si è rotta la distinzione fra il sensazionalismo, l’intrattenimento, lo spettacolo e l’informazione. Tale fenomeno nel modo anglosassone si chiama “videocrazia”
3. “La comunicazione istituzionale” che si stressa fra il diritto alla privacy e il dovere della trasparenza ed è regolata dalla legge 150 del 2000. “Le azioni collettive- ha affermato il professore Acocella – sono sempre più comunicabili e apprezzabili dai cittadini se l’informazione è uguale per tutti: tutto deve essere trasparente”. E conclusivamente ha affermato che “l’etica della responsabilità non può essere che personale ed il rischio è l’indifferenza verso i grandi fini reali della Repubblica e della comunicazione”. In platea a riflettere sulle parole del relatore, fra i tanti giornalisti della Campania vi era il sociologo Antonio Castaldo che ha rimarcato “l’etica della responsabilità quale principio della professione giornalistica ricordato oggi e come valore fondativo dell’esperienza universitaria passata, circa 25 anni fa, presso la “Federico II” con il corso e l’esame di Storia delle Dottrine Politiche fatti con il professore Acocella il quale chiamava il gruppo di lavoro a condividere la prova e la responsabilità del singolo sulla valutazione della propria prova che anche quando non si traduceva nel massimo punteggio era, di coscienza, sempre quello giusto e meritato. E questo infondeva una maturazione umana nello studente insieme all’acquisizione della conoscenza della specifica materia”.

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