Napoli a tavola in cento parole


“Un libro in cui convergono tante passioni: la scrittura, Napoli, la cucina e la sua tradizione gastronomica”. Così la scrittrice Vincenza Alfano presenta la seconda impresa letteraria collettanea da lei curata per Giulio Perrore Editore e dedicata alla sua città: “Napoli a tavola in cento parole”, che esattamente ad un anno di distanza segue le orme del grande successo editoriale di “Napoli in cento parole”.

Il volume sarà presentato in anteprima nazionale giovedì 8 Ottobre alle ore 17.30 nella Sala Villani dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, sede del primo Master del Mezzogiorno specificatamente dedicato alla Comunicazione multimediale dell’enogastronomia organizzato in partnership con il Gambero Rosso.

All’incontro, introdotto dal Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro, e coordinato dalla giornalista de “Il Mattino”, Marilicia Salvia, prenderanno parte, insieme con gli autori, Mirella Armiero, giornalista de “Il Corriere del Mezzogiorno”, Antonio Corbo, giornalista de “La Repubblica”, Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Quirino Picone, coordinatore didattico del Master in Comunicazione multimediale dell’enogastronomia, e Helga Sanità, ricercatore del MedEatResearch, il Centro di Ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea dell’Università Suor Orsola Benincasa.

Presentazione del volume: la prefazione del Sindaco de Magistris

“Gastronomia è cultura. Mangiare, infatti, è un fenomeno naturale. Ma preparare leccornie e pranzi di Trimalcione è altro: è arte, cultura, etica ed estetica, perfino religione. La gastronomia è la lingua che parla la cultura, diceva infatti il grande antropologo Claude Lévi-Strauss. Non a caso, attraverso la gastronomia, possiamo analizzare l’economia di un luogo e capirne la struttura sociale”. Così il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, presenta il volume nella sua prefazione appassionata. Una testimonianza del valore del libro anche come racconto della città.

Stavolta con un tema specialistico, quello enogastronomico, che funge però da paradigma anche della storia, della tradizione e del costume della città.

La struttura letteraria è la stessa: scrittori, attori, musicisti, giornalisti, intellettuali, poeti, napoletani di nascita o per scelta, che si cimentano in un racconto enogastronomico sulla città scritto rigorosamente in cento parole. Una formula di successo che rende anche questo volume snello e veloce, ma nel contempo di grande interesse perché raccogliendo cento racconti diversi riesce ad analizzare da tante angolazioni la “Napoli a tavola”: dalla storia all’antropologia, dal teatro alla sociologia, dall’arte al giornalismo.

E del resto sono di grande prestigio molte delle firme dei racconti del libro, come Maurizio de Giovanni, Pino Imperatore, Marco Perillo, Gino Giaculli, Pier Luigi Razzano, Ugo Cundari, Annella Prisco, Luca Signorini, Antonio Grande, Elio Serino,  Massimiliano Alvino,  Luca Delgado, Alessandro Iovino, Mariagiovanna Capone, Maurizio De Angelis, Luigi Bartalini, Valeria Grasso, Alfredo Carosella, Giuseppe Esposito “Sirio” e Anna Maria Boffo, solo per citarne alcune.

 

Le ricette di Angie Cafiero

Il valore aggiunto delle 250 pagine del volume è rappresentato da un prezioso ricettario di alcuni gioielli della tradizione napoletana (dalle pizzelle di sciurilli alle scarole imbuttunate, dalla genovese alla pasta e patate, dai taralli ‘nzogna e pepe alle alici arrecanate in tortiera) curato da Angie Cafiero. Oltre cento ricette. Ogni racconto è accompagnato da una ricetta.

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