Annullata partita di calcio in memoria del figlioccio del boss


“Una vergogna tutta italiana: condannati per omicidio che fanno gli editorialisti sui giornali, terroristi che salgono in cattedra nelle università, monumenti in onore di chi ha tentato di ammazzare un Carabiniere, processioni che si soffermano ossequiosamente davanti alle case dei mafiosi, omaggi vari a persone legate alla criminalità… Questo è il nostro Paese, un Paese dove, però, appena si può – ed anche quando non si potrebbe – si infierisce sulle Forze dell’Ordine”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta l’annullamento da parte del Sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, dell’amichevole di calcio tra Folgore e Marsala, in memoria di Paolo Forte, ex dirigente rossonero, condannato nel 1996 per favoreggiamento alla mafia. Secondo le indagini dell’epoca, il boss latitante Matteo Messina Denaro, che di Forte fu padrino di cresima, per potersi muovere tranquillamente utilizzò anche una carta d’identità valida per l’espatrio intestata proprio al figlioccio.
Alla base del provvedimento, come riportano alcuni quotidiani, le vicende giudiziarie a cui l’imprenditore, che è stato residente a Mazara del Vallo per tanti anni, scomparso nel 2012 a 54 anni, per un infarto, era a vario titolo collegato. Forte, secondo diverse relazioni degli investigatori, era considerato organico alla cosca di Castelvetrano. La partita è stata annullata in extremis dal sindaco quando era già pronta l’ordinanza per bloccarla del Questore Maurizio Agricola.
“Ecco come vanno le cose – conclude Maccari -. Ecco il segno incontrovertibile di una mentalità ancora radicata e neppure troppo sommersa. Una mentalità che in maniera più o meno eclatante, per i motivi più vari che vanno dall’interesse personale a quello politico a quello economico a quello ‘esistenziale’, si traduce sempre e comunque, nei fatti, in insofferenza ed odio verso chi rappresenta la legge, le Istituzioni, le regole, il vivere civile secondo statuizioni che dovrebbero essere condivise e che non ammettono l’atteggiamento del: ‘io faccio come mi pare’, o ‘qui si fa come voglio io’.
Ed adesso aspettiamo i commenti dei soliti professionisti dell’intervento su tutto a qualunque costo. Ed aspettiamo, anche, ma del tutto inutilmente, eventi sportivi o di altra natura, o qualsiasi altra forma di messaggio di sostegno o anche solo di affetto, magari, a tutti quei ‘cretini’ che dedicano la loro intera esistenza alla sicurezza ed alla legalità”.

Coisp

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