Galleria degli Uffizi: le sculture della Sala della Niobe raccontate sui social media


Il Dipartimento di Antichità Classica della Galleria degli Uffizi domani 24 luglio partecipa al “Day of Archaeology 2015”, manifestazione internazionale promossa da INRAP French National Institute for Preventive Archaeological Research, in collaborazione con NEARCH progetto supportato dalla Commissione Europea, con Archaeology Data Service (ADS) del Dipartimento di Archeologia del Council for British Archaeology, University of York e infine con Joukowsky Institute for Archaeology.
È questa una occasione molto importante per il Dipartimento per promuovere la notevole collezione archeologica e collaborare con importanti istituti esteri. A cura di Cristiana Barandoni (progetto Gold Unveiled) e Fabrizio Paolucci (Direttore Dipartimento), il progetto ha come scopo la valorizzazione del gruppo dei Niobidi (nella Sala della Niobe della Galleria) attraverso la sperimentazione di uno storytelling, forma attuale di mediazione e comunicazione archeologica, impiegata sempre più spesso dai più importanti musei europei. Lo scopo di questa iniziativa è ripensare e definire un nuovo approccio di gestione dell’archeologia e del patrimonio rivolto ai differenti e variegati pubblici che visitano la Galleria, perseguendo lo scopo primario del museo, l’educazione al patrimonio, attraverso formule non necessariamente rigide e impostate ma flessibili e creative che tengono in gran considerazione le necessità dei diversi pubblici.
Venerdì 24 luglio alle ore 10.30 i due curatori assieme a Giovanna Conforto, storyteller di fama internazionale che fa parte dello Scottish Storytelling Forum racconteranno la storia del gruppo dei Niobidi: una storia mitologica e collezionistica che non poteva non essere oggetto di un evento ad essa dedicato, con mezzi di comunicazione non standard, in grado di superare, almeno in parte, le difficoltà di comprendere tanti e significativi messaggi, in un contesto complesso. La proposta degli Uffizi per il #dayofarch15 è quella di far fare un’esperienza particolare ai visitatori, un contatto tra opera e fruitore che non può ridursi ad una visita guidata ma deve essere di più, deve essere emotivamente significativa: ecco perché si è scelto di creare uno storytelling ideato e progettato allo scopo.
Sarà possibile seguire lo storytelling grazie ai profili social del Dipartimento, ovvero Twitter (@GoldUnveiled) e Facebook (pagina Gold Unveiled).

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