Il Sabato delle Idee fa tappa nell’Incubatore di imprese di Città della Scienza


Le professioni e le imprese del futuro nell’era digitale. Sarà questo il tema del quarto appuntamento dell’edizione 2015 del Sabato delle Idee. Partita dalle periferie di Napoli Est la settima edizione del Sabato delle Idee ritorna anche quest’anno alla Città della Scienza, tra i primi partner della rete istituzionale ideata dalla Fondazione SDN e dall’Università Suor Orsola Benincasa e giunta oggi ad unire dieci prestigiose istituzioni accademiche, scientifiche e culturali della città.

L’incontro fissato per Sabato 23 Maggio alle ore 10 nella Sala Olivetti della Città della Scienza metterà al centro della discussione alcuni dei temi nevralgici della relazione tra lavoro, imprese e digitale: le professioni del futuro, la riforma del lavoro del job acts sull’ecosistema campano, le nuove frontiere del design e della stampa tridimensionale e le nuove tecnologie per i beni culturali.

“La scelta del tema non è certo casuale – spiega Vittorio Silvestrini, presidente di Città della Scienza – ma è stata specificamente calibrata sul luogo che ospita questo evento, ovvero l’Incubatore d’imprese di Città della Scienza: una realtà molto dinamica che ha costituito un distretto industriale con 30 tra startups e PMI che occupano circa 300 dipendenti  e producono  oltre 20 mln di euro di fatturato annuo”.

Il confronto tra Università, Ricerca e Impresa

Al tavolo dei relatori si alterneranno le testimonianze del mondo universitario con Lucio d’Alessandro Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Patrizia Ranzo, docente di Disegno industriale alla Seconda Università degli Studi di Napoli, Michele Mezza, docente di Sociologia della cultura digitale all’Università Federico II e Piero Dominici docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi di Perugia, le testimonianze del mondo scientifico con Marco Salvatore, direttore scientifico dell’Istituto SDN di Ricerca diagnostica e nucleare, Giuseppe Vittorio Silvestrini e Vincenzo Lipardi, rispettivamente Presidente e Consigliere delegato della Fondazione Idis-Città della Scienza e le testimonianze del mondo dell’impresa con Salvatore Cozzolino presidente dell’Associazione Design Industriale, Angelo Punzi, amministratore delegato di GMA-Generale Meccatronica Applicata, Mico Capasso, patron di Capware-Tecnologie per la cultura, Pasquale Popolizio vicepresidente dell’Associazione italiana dei webmaster, Domenico Sturabotti, direttore Generale della Fondazione Symbola, che parlerà del rapporto da loro prodotto sulle PMI e la sfida della qualità e Alessandro Ranellucci della MakerFair Rome, l’evento nazionale che raduna attorno alle nuove idee il popolo dei makers.

La mostra su “150 anni di Genio Italiano. Innovazioni che cambiano il mondo”

Al termine dell’incontro, come da tradizione del “Sabato delle Idee”, seguirà una visita guidata ai luoghi, con la possibilità, in questo caso, di visitare la mostra “150 anni di Genio Italiano. Innovazioni che cambiano il mondo” e di conoscere le realtà d’impresa dell’incubatore di Città della Scienza. 

La mostra itinerante promossa dall’Istituto italiano di Cultura di New York  raccoglie gli oggetti della vita quotidiana che hanno cambiato il nostro modo di vivere ed alla cui base vi è la capacità scientifica e tecnologica del Paese. Il messaggio che la mostra vuole dare nel mondo è che dentro gli oggetti che rendono per tutti la vita più sicura, comoda e piena vi è la capacità creativa ed innovativa di molte donne e uomini italiani.

La mostra è dedicata alle scoperte, ai progetti e alle invenzioni italiane che hanno avuto maggiore e decisivo impatto tanto sulla società quanto sull’industria, alcune delle quali si impongono a livello mondiale, da Marconi a Chiariglione, da Pirelli a Natta, da Fermi a Rubbia.

L’esposizione si pone come speciale occasione per valorizzare il sistema produttivo italiano all’estero anche rispetto a quegli ambiti che in genere rimangono maggiormente all’ombra dei consolidati “must” dell’industria italiana, legati più alla moda o al design.

Il percorso espositivo racconta, in cinque sezioni, l’impatto dell’innovazione sulla vita delle persone: nell’intimo e nel quotidiano (Vivere il nuovo),  nel tempo libero e nei movimenti (Viaggiare è conoscere), nell’ambiente di lavoro (Lavorare con efficacia), nei confronti della medicina e della salute (Curare è vivere) e nel continuo rapporto dell’uomo con il sottile limite tra il noto e l’ignoto (Superare le frontiere).

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