Al via il terzo appuntamento della rassegna CONVIVIO ARMONICO 2015, MUSICA ANTICA NEL CORPO DI NAPOLI


Haydn, Mozart, Beethoven. Il classicismo di area tedesca nel Trio d’Archi e la sua influenza sulla città partenopea per il terzo appuntamento della rassegna CONVIVIO ARMONICO 2015, MUSICA ANTICA NEL CORPO DI NAPOLI, organizzata dall’Associazione AREA ARTE ed  inserita nel Maggio dei Monumenti.

In scena l’8 maggio (ore 19,00) presso il Nilo Musem Shop, per la sezione Giovani Suoni,  il Trio d’archi Max Reger formato dal Violinista Rocco Roggia, alla Viola Andrea De Martino,  ed al Violoncello Raffaele Rigliari.

Il trio d’archi è diretta filiazione della sonata a tre barocca e diventa  genere alla moda a metà del 1700, grazie a una generazione di italiani i quali i piemontesi Pugnani, Giardini (primo violino del Teatro di San Carlo a Napoli),  Viotti il “napoletano” Barbella, ed i toscani Boccherini e Cambini. La sua “leggerezza” e “facilità” si opponeva al rigore costruttivo del quartetto e per questo venne assiduamente coltivato da tutti i compositori dell’epoca. Scompare completamente intorno al 1820, non più corrispondente alle esigenze di un Romanticismo musicale alle soglie ma ritorna, dopo quasi un  secolo, in linea con le istanze della Nuova Musica.

Ingresso con contributo di partecipazione e degustazione E. 5,00

CONVIVIO ARMONICO 2015, MUSICA ANTICA NEL CORPO DI NAPOLI, giunta alla sua XIV edizione, è un viaggio a ritroso nella musica dalla più antica alla contemporanea. Organizzata da AREA ARTE, associazione musicale, attiva da 20 anni a Napoli nella ricerca e nello studio della musica di tutti i tempi e in particolare nel recupero della più profonda tradizione musicale napoletana del ‘700 si articola, per la stagione primavera-estate 2015, in due sezioni di prestigiosi concerti ed incontri:

MUSICA AL MUSEUM, fino al 29 maggio al Nilo Museum Shop (P.tta Nilo), nell’ambito della programmazione del Maggio dei monumenti. La singolare bottega d’arte ed eventi, nel cuore del centro storico di Napoli, si propone come spazio sperimentale di ascolto e di diffusione di una musica antica e di profonda tradizione della nostra città. In programma nelle date successive: le sonorità contemporanee di MARCO CIANNELLA (15 maggio), la preziosa presenza del  violoncellista LUCA SIGNORINI con  A/Solo recital (22 maggio) e le Antiche Corde di chitarra barocca e tiorba con GIUSEPPE PETRELLA (29 maggio).

SUONI NEI LUOGHI SACRI, è invece la seconda sezione della rassegna con due appuntamenti in programma. Il concerto “Viva Verdi” presso la Basilica Reale e Pontificia di S.Francesco di Paola in Piazza del Plebiscito a Napoli, domenica 24 maggio, che vedrà l’unione della Corale del Plebiscito con il Coro Bellarus ed il Clair ensemble diretto dal M° Michele Pepe. E l’Ensemble Barocco LE MUSICHE DA CAMERA presso la Chiesa di S. Angelo a Nilo in  Piazzetta Nilo, il 1 giugno con una proposta di rarità del ‘700 Napoletano dedicate al culto Mariano.  Tra musica sacra e strumentale inedita, con Rosa Montano, Giusto D’Auria e Renata Cataldi solisti.

E infine CONVIVIO porterà la musica di tradizione a Roma ed in Abruzzo nel mese di luglio con concerti, incontri e seminari su repertori della Scuola Napoletana del ‘700

APPROFONDIMENTI sulle COMPOSIZIONI

Mozart nel genere del trio d’archi ha lasciato un’unica opera, il “Divertimento in Mi Bemolle Magg. K 563” scritto nel settembre del 1788 e dedicato al suo creditore Pucheberg, considerato un autentico capolavoro del genere per la ricchezza dell’invenzione armonica e contrappuntistica e per la varietà del gioco tematico. Da quest’opera verrà proposto come apertura del concerto l’ Andante e Variazioni in si bemolle, considerato il movimento più originale del trio, costruito su un tema di magistrale inventiva e di penetrante forza espressiva tale da prefigurare l’arte della variazione beethoveniana.

Pubblicato a Vienna nel settembre del 1788, il Trio in sol maggiore di Haydn in programma, in due soli movimenti, non è opera originale, bensì una trascrizione di una Sonate per pianoforte, pubblicata con il numero d’opera 37. Rielaborazione alla quale dovette arridere un enorme successo se si considera che tra il 1790 e il 1806 fu oggetto di sei ristampe da parte di cinque editori. Il primo movimento del Trio in sol maggiore, Allegretto e innocente, è costituito da una serie di variazioni che si presentano all’insegna dell’intensificazione dei contrasti. Nel Presto conclusivo un motivo incisivo e capriccioso si esibisce in una scanzonata corsa, innestata in una forma-sonata monotematica, tipica di molta produzione del compositore.

Il primo dei tre Trii dell’op. 9 di Beethoven composto assieme agli altri tra il 1796 ed il 1798, e che si annoverano tra le opere più interessanti del primo periodo del compositore, e da un punto di vista formale già pienamente in linea con le riforme messe in atto nel campo della forma sonata. Ad un Adagio introduttivo con un grande unisono dal carattere affermativo segue un Allegro con brio che presenta una molteplicità di temi e tonalità che lasciano intravedere l’influenza di Haydn, ma anche un salto in avanti considerando che in quegli anni era ancora in voga lo stile galante.  Al secondo tempo,  un Adagio ma non tanto e cantabile  di netto stampo beethoveniano segue uno Scherzo dal carattere concertante e dallo schema tradizionale. Il Presto conclusivo è una macchina musicale che sprigiona un’energia straordinaria con giochi tematici e armonici che puntano a coinvolgere e scioccare l’ascoltatore, rispetto alle convenzioni dell’epoca. Ed è il principio del “gioco musicale”  caro ad Haydn e a Rossini ad avere guidato felicemente  Beethoven nella creazione di questo finale pirotecnico.

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