Battisti espulso dal Brasile


“Nulla potrà attenuare la rabbia di aver visto tanto tempo trascorrere con un assassino in libertà, ma è innegabile la soddisfazione nell’apprendere la decisione del Giudice Federale di Brasilia di espellere dal Paese Cesare Battisti, così che le strade che in futuro percorrerà, lo riportino alle proprie responsabilità, al proprio vergognoso passato nel quale ha seminato orrore e lutto, per pagare finalmente il conto alla giustizia italiana. Attendiamo con ansia quel giorno, in verità ancora lontano, perché finalmente le famiglie delle Vittime delle sue atrocità, le Istituzioni che tanto hanno lavorato per far luce sui suoi crimini ed un intero Paese possano vedere questo assassino dietro le sbarre ed ottenere così giustizia”.

Questa la reazione di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla notizia della decisione di espellere dal Brasile l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, condannato in Italia per quattro omicidi commessi tra il 1977 e il 1979. Lo ha annunciato per primo il sito Estadao, citando fonti giudiziarie, rendendo noto un provvedimento che segue la decisione dell’ex Presidente Lula che nell’ultimo giorno del suo mandato rifiutò la richiesta di estradizione presentata dall’Italia. Secondo quanto scrivono gli organi di stampa, il giudice Federale di Brasilia ha accolto una richiesta della Procura federale di considerare nullo l’atto del Governo per la concessione del soggiorno a Battisti.

“Si tratta del caso di un cittadino straniero con una situazione irregolare che, in quanto condannato per crimini nel suo Paese di origine, non ha diritto a rimanere in Brasile. Pertanto annullo l’atto di concessione della residenza di Cesare Battisti in Brasile e chiedo che venga applicato il procedimento di espulsione”, ha sentenziato il giudice federale. “Gli istituti di espulsione ed estradizione sono ben distinti – è precisato -. L’espulsione non contraddice la decisione del presidente della Repubblica di non estradare, visto che non è necessaria la consegna del cittadino straniero al suo Paese di origine, in questo caso l’Italia, potendo essere espulso verso un altro Paese disposto ad accoglierlo”.

Ciò vuol dire che Battisti potrà essere mandato in un luogo comunque diverso dall’Italia, ma comunque non prima che i suoi legali, come già annunciato, ricorrano avverso la decisione del Giudice federale contro la quale hanno a disposizione ben quattro istanze. “Ma anche ci volesse un’eternità – conclude Maccari – non si potrà mai smettere di pretendere che chi ha commesso crimini così atroci paghi fino in fondo. Il dolore sconfinato delle Vittime della violenza di Battisti e di tutte le generazioni che verranno dopo di loro, non andrà in prescrizione per l’eternità, e l’Italia lo attenderà fino all’ultimo dei suoi giorni da vigliacco fuggiasco con la porta di una cella aperta”.

Coisp

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