Guerra e prostituzione sono tra le pratiche più antiche al mondo. E parlando di quest’ultima, per Goffredo Parise, la prostituzione, per quanto poco, ha a che fare con l’amore come una prassi relativa con la teoria assoluta.
Il Palio di Romano, si avvia al Centenario, proponendo anche cosa rimase immediatamente dopo la Grande Guerra, in un ventennio fascista che fece propri simboli e bellezze della letteratura, del futurismo e degli Arditi investendo molto sull’italianità delle parole e delle cose. Secondo Emilio Franzina i bordelli militari italiani del 1918 erano tra i più all’avanguardia nell’opera di ricreazione morale e ludica delle truppe, tanto da venir copiati dagli altri stati, anche se la “palma del confort” l’avevano quelli delle retrovie francesi. Son questi due aspetti, organizzazione italiana e accoglienza francese a contrassegnare i postriboli del dopoguerra italiano, tanto da indurre il commendator Cesare Albino Bianchi, protettore milanese noto col nome di “generale Bi” a creare un asse Parigi-Milano-Roma per organizzare e condividere gli spostamenti delle “quindicinali” (prostitute) e l’allestimento dei bordelli (Giancarlo Fusco – Quando l’Italia tollerava) .
La mostra “Museo delle Case di Tolleranza del periodo Fascista” di Davide Scarpa, allestita nella Fornace Panizzon in centro a Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza, propone oggetti unici e significativi, fa capire l’errata sovrascrittura nella collettività moderna in tema di meretricio quando invece era un lavoro a tutti gli effetti, con tanto di libretto, tasse, licenza di esercitare la professione a fronte di rigorose visite sanitarie. Stile, eleganza, originalità, rigore fascista e pudore sono aspetti che sorprendono chi visita la prestigiosa mostra che tutto propone tranne quel che la gente d’oggi, senza il pudore degli anni 20, pensa. Ad essa è affiancato l’Angolo Rustico di Contrà Castello avente per tema “il bordello”, che attraverso una rappresentazione teatrale, ripercorre la storia delle case di tolleranza assieme ad aneddoti locali.
La mostra è visitabile solo il fine settimana del 25-26 aprile, in occasione della manifestazione ANGOLI RUSTICI con i seguenti orari: sabato 17 – 23; domenica 10 – 22.
Roberto Frison, direttore artistico 45° Palio di Romano.
Fonte: http://www.paliodiromano.it/1/
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