Rapina sventata nel Vicentino


“La drammatica vicenda avvenuta nel Vicentino due giorni fa mette in luce aspetti di assoluta gravità. Anzitutto la consueta strana logica che chi rischia la vita per aiutare gli altri possa anche doverne pagare poi le conseguenze… Una logica che ci consta molto da vicino, perché fin troppo spesso l’ingiusta e vigliacca criminalizzazione del nostro operato di Poliziotti ci ha visto messi alla gogna solo per aver svolto il nostro dovere. Al di là delle valutazioni di competenza dell’Autorità giudiziaria, e del fatto che tutto debba sempre in effetti essere accertato in ogni possibile dettaglio, preme sottolineare, però, che ai giorni nostri suggerisce ben altra valutazione l’altruismo dimostrato da chi si pone davanti ad un serio e concreto pericolo con consapevolezza perché pensa principalmente al fatto di stare facendo qualcosa di buono per gli altri. Ancor più grave, poi, è la considerazione connessa a quanto avvenuto che da mesi, ormai, il Presidente della Regione Veneto non fa che strillare ai quattro venti appelli disperati chiedendo in ogni modo maggiore sicurezza, maggiore vicinanza dello Stato in termini di presenza delle Forze dell’Ordine e di mezzi e dotazioni a loro disposizione per una sempre più concreta ed efficiente tutela del territorio, rimanendo completamente inascoltato. E non è certamente l’unico amministratore pubblico che chiede aiuto…”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito di quanto avvenuto martedì sera a Nanto (Vicenza), dove un benzinaio, Graziano Stacchio, 65 anni, una moglie e due figli, hanno sentito che nella gioielleria vicino al suo distributore c’era una rapina. L’uomo ha gridato che stavano arrivando i Carabinieri tentando di mettere in fuga i ladri, armati di mazze e kalashnikov, ma senza riuscirci. A quel punto ha sparato con il suo fucile da caccia, anche e soprattutto per difendere la giovane commessa della gioielleria. Stacchio ha colpito alle gambe uno dei cinque rapinatori ed in modo più grave un altro che poi è morto, adesso è indagato per eccesso di legittima difesa. Ma la posizione dell’uomo è stata difesa subito da moltissimi, tra i quali anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che non solo ha voluto manifestare a Stacchio la propria vicinanza, “pronto anch’io, come i tanti Sindaci della zona – ha detto -, ad indossare la maglietta ‘io sto con Stacchiò, non contro la legge, ma per una legge davvero giusta”, ma che ha poi fatto riferimento ai tanti episodi criminosi che si verificano sul territorio della regione parlando di un “nuovo bollettino di guerra che invio al Governo, cieco e sordo all’appello pressochè quotidiano di aprire gli occhi e le orecchie e di inviare in Veneto più Forze dell’Ordine, più mezzi, e l’Esercito a fare da presidio territoriale e da deterrente”.

“Un copione che si ripete ormai da tempo immemore – sottolinea Maccari – con la medesima sconfortante assoluta mancanza di risposte quando non, anzi, un peggioramento della situazione in termini di risorse destinate agli Operatori sul territorio”. Era il primo aprile dello scorso anno quando le parole dello stesso Zaia venivano alla ribalta delle cronache dopo la sua denuncia dell’escalation criminale soprattutto nel Padovano: “Le Forze dell’Ordine – affermava il Governatore – combattono eroicamente la loro battaglia quotidiana, ma sono sempre meno e sempre più povere di dotazioni e mezzi. La gente ha paura e non c’è nulla di peggio che sentirsi indifesi dalle Istituzioni in una società che invece dovrebbe fare della legalità una priorità assoluta. Questo andazzo deve finire e per stroncarlo servono più Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri, con più mezzi e senza il problema del pieno di benzina alle volanti. Chiedo con forza a chi ne ha la facoltà di procedere con urgenza al rafforzamento della lotta alla criminalità, altro che spending review! Invece che colpire gli sprechi veri, si sta tagliando sulle cose che più interessano alla gente, come la sicurezza…”.

Coisp

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