Profughi, tv a pagamento


“Quando avevamo predetto che si sarebbe prontamente provveduto a fornire i profughi che hanno inscenato una violenta protesta a Vittorio Veneto della tv a pagamento che chiedevano per vedere la Coppa d’Africa facevamo della cupa ironia… non avremmo mai osato pensare che sarebbe veramente accaduto! Se è uno scherzo, non fa ridere. E intanto noi Appartenenti alle Forze dell’Ordine, lo ripetiamo, costretti a pietire, senza risultato, gli strumenti necessari per lavorare. Questa è la realtà dell’Italia. Un’Italia che a proposito della gestione del Comparto continua a sfigurare ogni giorno di più davanti all’Europa ed al mondo intero. Basti guardare alla pronta reazione di questi giorni della Francia, dove non c’è deficit che possa fermare gli stanziamenti per le Forze dell’Ordine. Di fronte al tema della sicurezza dei cittadini c’è chi scherza e chi no”.

Un sempre più incredulo Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia torna così su quanto accaduto dopo la violenta reazione dei giorni scorsi da parte degli ospiti della cooperativa Integra di Vittorio Veneto i quali, non potendo assistere alle partite di calcio della Coppa d’Africa, visibili solo sulle tv a pagamento, hanno inscenato una protesta che ha reso necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine. A stretto giro ecco la notizia che nella struttura si sono messi al lavoro gli antennisti per montare la parabola, “ma l’abbonamento dovranno pagarlo loro” fanno sapere dalla struttura senza spiegare, però, come faranno visto che hanno bisogno dei soldi dello Stato italiano per ogni necessità.

Ed intanto su facebook ecco che compare la notizia che risulta come un’inevitabile conseguenza: anche a Piacenza, a quanto pare, una cinquanta di profughi ospiti protestano davanti alla Prefettura. Oltre al permesso di soggiorno cosa vogliono? Wi-fi e sky per vedere le partite…!!!!! Notizie che non hanno guadagnato la ribalta delle cronache, che pure avrebbero meritato, magari accanto all’altro dettagliato servizio in cui è spiegato come la Francia sta immediatamente facendo fronte all’allarme terrorismo che tiene banco dopo i noti fatti che hanno insanguinato Parigi: il Premier Manuel Valls ha annunciato una serie di misure di emergenza per la lotta contro il terrorismo. Che significa più personale e risorse per la Polizia e l’Intelligence ma anche maggiori margini di libertà per chi deve indagare (ad esempio, per autorizzare le intercettazioni telefoniche) ed un nuovo approccio nel sistema penitenziario, vedi la creazione di celle a parte per i terroristi islamici.

“Nonostante gli impegni a limitare il deficit pubblico (e Valls ha ribadito che la Francia li manterrà, tagliando in altri settori) – si legge in un puntuale servizio pubblicato dalla Stampa – lo Stato francese assumerà 2.680 nuovi funzionari destinati specificatamente alla lotta contro il terrorismo, da distribuire nei vari servizi, in particolare la polizia e l’intelligence. Più risorse umane ed anche più risorse materiali: una cifra eccezionale, 425 milioni di euro in più, da stanziare ancora per i prossimi tre anni. Saranno utilizzati in vario modo, compreso l’acquisto di materiale come i giubbotti anti-proiettili…”.

“Ma noi no – si infuria Maccari -. Noi preferiamo concentrarci su altro. Noi siamo troppo occupati con le proteste dei profughi che non hanno la tv a pagamento per vedere che le nostre Forze dell’Ordine sono in ginocchio. Per vedere che si scambiano il vestiario di servizio come i barboni perché quello che c’è non basta per tutti. Per vedere che andiamo in servizio con i giubbotti antiproiettile scaduti. Per vedere che i colleghi dei Reparti Prevenzione Crimine non hanno i gps e devono andare a prestare servizio chiedendo informazioni ai passanti. Per vedere che i nostri Poliziotti non ricevono gli adeguamenti di stipendio che gli spettano di diritto perché chi di competenza se ne frega e rimanda bellamente. Per vedere che si chiudono irresponsabilmente gli uffici maggiormente preposti a monitorare e prevenire sul nascere il rischio dell’ingresso di terroristi nel nostro Paese. Per vedere che gli uomini non bastano, ed i mezzi non bastano, e non basta, soprattutto, quel barlume di rispetto che nessuno si preoccupa neppure più di mostrarci, neppure all’interno del nostro stesso Dipartimento!”. “Noi, in Italia – conclude Maccari -, preferiamo piuttosto vedere… e lasciar vedere… le partite di calcio”.

Coisp

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