Vittorio Sgarbi a Radio club 91


“Napoli è uno dei misteri che prova l’esistenza di Dio anche se sembra maledetta. E Renzi e la D’Urso potrebbero condurre Striscia. Le donne del presidente? Subalterne senza storia. E Franceschini è l’unico con il pedigree. La Boschi ragazza di bottega”. Così Vittorio Sgarbi ai microfoni di Radio Club 91 nel corso del programma “I Radioattivi” condotto da Ettore Petraroli e Rosario Verde.

“La Campania – ha commentato il critico d’arte e politico – è una regione molto ricca e umiliata ma nessuno dubita del fatto che Capri, Ischia, Sorrento, Positano e Ravello siano luoghi di grande felicità e di offerta di vita e di festa e poi invece Napoli e Pompei hanno una maledizione divina forse perché in Campania ciò che è piccolo si può meglio misurare, C’è una specie di controllo di uno sull’altro affinché ognuno faccia ciò che giusto fare. Le grandi dimensioni, le grandi realtà consentono invece di nascondersi, si nasconde quello che non funziona. Non si spiega altrimenti come possano convivere realtà così distanti così lontane con tanta bellezza e tanta eleganza con contestuale tanta sporcizia  e tanto disordine. E commentando quanto detto dal regista teatrale Roberto De Simone (“Non dico che le cose non devono cambiare, ma cos’ è questo degrado questa ottusità questo sprofondare nel nulla. Non c’è più rispetto e ad ogni lezione i politici si riempiono la bocca di promesse e a cose avvenute si disinteressano di te, di me, di noi) commenta che “non è d’accordo. Le responsabilità della cattiva amministrazione sono di chi assume il compito di amministrare ma chi è eletto è anche convinto di quello che dice ma è inetto suo malgrado. E’ la classe politica del nostro tempo che manifesta un difetto. Non è che se si candidasse De Simone risolverebbe il problema. Diciamo che grandi uomini, uomini di buona volontà persone capaci di fare ce ne sono poche e poi quelli che fanno politica sono i peggiori però in fondo fanno politica per trovare un posto di lavoro”.

Ma salva ed elogia Franceschini: “Del governo renziano – dice – è la figura più a tutto tondo. E’ l’unico che ha un pedigree mentre i ministri sono dei turisti che non hanno mai fatto neppure gli assessori. Lui in politica ha fatto di tutto e quindi ha l’esperienza che gli è utile per sostenere i propri sogni  Gli dò otto anche perché è uno scrittore che si è coltivato nel tempo e poi ha una passione per l’arte che non è la stessa che si è espressa politicamente anche se ha raggiunto un rango politico molto elevato. Questo  governo è l’unico che unisce uno slancio e quindi anche una passione che è facile avere per il patrimonio artistico con un’esperienza politica che l’ha portato ad essere persino segretario del Pd.  La Boschi in politica ? Prima ha fatto la ragazza di bottega di un avvocato.  Come tutte le donne nel governo Renzi sono entrate nel governo per volontà di Renzi, non hanno conquistato i loro spazio come è toccato alla Bonino o alla Bindi. Oggi rivaluto la Bindi perché è arrivata con le sue gambe. Certo – ironizza –dietro non poteva avere nessuno. Le capoliste di oggi sono donne messe li dagli uomini sono   subalterne non hanno conquistato spazi grazie al l oro merito. E sull’intervista della D’Urso a Renzi commenta che “sono persone simili. La D’Urso è una faccia di Renzi. C’è una componente della D’Urso che è renziana e una componente di Renzi che è dursiana. Si specchiano, sono complementari lei è demagogica pronta a commuoversi e lui deve dire cose che toccano l’animo della gente. La coppia ideale, insomma avrebbero potuto anche condurre “Striscia la notizia”.

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