Protesta anti-immigrati a Tor Sapienza, 14 Agenti feriti


“I colleghi in servizio di ordine pubblico a Tor Sapienza ci hanno provato a pararsi la faccia con le 150 pagine di bozza dei nuovi protocolli operativi, ma si sono fatti male lo stesso. Molto male. Ecco che l’inadeguatezza, oserei dire il ridicolo di certi interventi, si mostra con tutto il suo realismo e tutta la sua devastante drammaticità. In Italia, ormai, la protesta per qualsiasi motivo significa una sola cosa: aggredire le Forze dell’Ordine. Ma si finge di non capire e si preferisce assecondare inutili manovre di facciata che hanno solo obiettivi politico mediatici invece che preoccuparsi dell’incolumità dei Servitori dello Stato”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito delle violente proteste anti-immigrati culminate nell’aggressione alle Forze dell’Ordine intervenute nel quartiere romano di Tor Sapienza, dove gli Agenti sono stati investiti dal lancio di oggetti e da una fitta sassaiola da parte non solo dei manifestanti presenti in strada, ma provenienti anche dalle abitazioni circostanti. Pesantissimo il bilancio: quattordici feriti fra gli Agenti impegnati ed un Operatore della Rai, auto di servizio danneggiate, cassonetti bruciati e quant’altro. La Questura ha inoltre precisato come l’attacco sia stato organizzato in modo da impedire o limitare l’intervento dei rinforzi nonché dei Vigli del Fuoco.

“Ogni giorno che passa siamo sempre più indignati ed atterriti da tanta superficiale noncuranza verso i fenomeni di criminale violenza che ci vedono bersaglio di sempre peggiori attacchi in ogni singola piazza italiana – si infuria Maccari -. Ancora siamo costretti a subire l’insulto di offensive raccomandazioni di tenere a mente il valore dei diritti fondamentali della persona? Ancora dobbiamo sentirci dire che alla ferocia della piazza si deve rispondere con il dialogo? Bene, grazie, tutto questo lo sapevamo già. Quello che non sappiamo è come fare a salvarci la pelle ad ogni minima occasione di protesta in cui tutta la rabbia e l’incapacità di comportarsi secondo la legge e le regole sfocia in tentativi di farci a pezzi, nonostante che noi nulla abbiamo a che vedere con i motivi delle continue manifestazioni. Pretendiamo che le brillanti menti che hanno partorito certe inutili raccomandazioni scendano in strada parandosi davanti ai colleghi dei Reparti mobili per condurre personalmente il dialogo con i facinorosi sotto la pioggia di pietre e bombe carta… sempre che il sangue che gli gocciolerà sulla faccia gli consenta ancora di parlare a vanvera”.

Coisp

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