Le Città Capitali della Cultura, un convegno a Napoli


Venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre,  Napoli ospita il simposio delle Capitali Europee della Cultura, in un incontro aperto con urbanisti di fama internazionale, project manager e un’importante testimonianza dal Medioriente. Sarà presente anche Paolo Verri, direttore di Matera 2019, appena designata Capitale Europea della Cultura.

A partire  dal  1985  l’Unione  Europea  ha  istituito  la  competizione  per  assegnare  ogni  anno  ad  una  città  di  uno  Stato  membro  il  titolo  di  Capitale  Europea  della  Cultura.  Nel  1996,  con  il  Patrocinio  dell’Unesco,  anche  i  Paesi  Arabi  hanno  istituito  una  analoga  competizione. Quali sono le ricadute economiche, urbanistiche e sociali di tali iniziative? E cosa resta quando i riflettori si spostano altrove? Nel corso del convegno si discuterà dei casi passati e delle candidature attuali con l’obiettivo di individuarne gli effetti, in termini di rigenerazione urbana, sociale e culturale. L’iniziativa è organizzata da Cidac – Associazione Città d’Arte e Cultura, e prodotta dal Forum Universale delle culture.

Intervengono: Gaetano Daniele, (Assessore alla Cultura e al Turismo, Comune di Napoli); Daniele Pitteri (Commissario Fondazione Forum), Stefano Boeri (architetto e docente di urbanistica del Politecnico di Milano); Ledo Prato, (Segretario Generale CIDAC); Antonia Pasqua Recchia, Segretario Generale Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo; Mauro Felicori, (Direttore Bologna 2000); Nadia Carboni (Project Manager Ravenna 2019); Enrica Puggioni, (Assessore alla Cultura di Cagliari, Cagliari-Sardegna 2019); Bruno Valentini (Sindaco di Siena, Siena 2019); Hayet Guettat-Guermazi (Direttore del Culture Sector ALECSO Arab League Educational, Cultural and Scientific Organization); Mireia Belil, Direttore Generale della Fondació Fòrum Universal de les Cultures, Barcellona; Beatriz Garcia, (Coordinatore della ricerca: Politica e impatto della cultura Istituto per la Capitale della Cultura, Liverpool); Maurizio Carta (architetto e docente di urbanistica dell’Università di Palermo); Carlos Martins, (Direttore Guimaraes 2012); Lucio Argano (Project Manager Perugia 2019); Paolo Verri (Direttore Matera 2019); Marina Vryonidou, (Paphos 2017); Hamad Almuhannadi, Capo dipartimento del Patrimonio, Ministero della Cultura del Qatar, Doha 2010; Paolo Perrone, (Sindaco di Lecce), Lecce 2019.

Le Città che si sono aggiudicate il titolo di Capitale Europea della Cultura si sono collocate sulla frontiera dell’innovazionespiega Ledo Prato, segretario generale CIDAC anticipando e stimolando nuove visioni della dimensione urbana. Esse infatti hanno rinunciato a realizzare opere autoreferenziali sia in ambito culturale che nella riqualificazione urbana, grazie ad una regia unica ed una visione strategica. Così gli interventi realizzati in occasione del riconoscimento a Capitale Europea della Cultura sono stati progettati per assolvere a diverse necessità coniugando, in un dialogo con le comunità, bisogni e desideri. Il risultato: città più accoglienti e competitive. Rappresentano quindi un modello virtuoso per l’Europa”.

Temi e focus del convegno

 

Italia 2019

Nel 2019 l’Italia, come la Bulgaria, avrà la Capitale Europea della Cultura. Ledo Prato, segretario generale Cidac, racconterà come il nostro Paese si prepara a questo appuntamento e in particolare illustrerà il programma Italia 2019. “Il Programma/Progetto Italia 2019  – dichiara – si colloca “a valle” del processo che ha portato molte città italiane a presentare la propria candidatura, secondo quanto previsto dal bando pubblicato dal Ministero per i beni e le attività culturali. I “dossier di candidatura” sono stati predisposti tenendo conto delle linee guida indicate dalle autorità europee”. Il programma ha dato origine a una legge (29 luglio 2014, n. 106) in base alla quale valorizzare “attraverso forme di collaborazione tra lo Stato, le Regioni e gli enti locali, il patrimonio progettuale dei dossier di candidatura a «Capitale Europea della Cultura 2019» delle città. Il «Programma Italia 2019» individua, per ciascuna delle azioni proposte, l’adeguata copertura finanziaria, anche attraverso il ricorso alle risorse previste dai programmi comunitari per il periodo 2014-2020.

 

Best Practices in Europa e Medioriente

Di particolare interesse saranno le testimonianze di Beatriz Garcia, (Coordinatore della ricerca: Politica e impatto della cultura Istituto per la Capitale della Cultura, Liverpool) che presenterà i risultati di una ricerca sugli effetti dell’investitura nella città di Liverpool e Hayet Guettat-Guermazi (Direttore del Culture Sector ALECSO Arab League Educational, Cultural and Scientific Organization) che presenterà l’esperienza della Capitale Araba della Cultura.

 

Trasformazione delle aree e rigenerazione urbana

L’investitura di Capitale della cultura porta con sé la necessità di edificare nuovi spazi (o intervenire su quelli già esistenti) che accolgano eventi e iniziative. Spesso questo si traduce nella rigenerazione di intere aree cittadine che da periferiche si trasformano in nevralgiche per la diffusione di un modello di vita caratterizzato da intrattenimento qualificato e momenti di incontro e scambio nel segno della cultura.

 

Politiche sociali e culturali

Le città che hanno partecipato o vinto la competizione a Capitale della Cultura hanno colto questa opportunità per confrontarsi con la propria storia e riprogettare un nuovo futuro assegnando alla coesione sociale, ai diritti di cittadinanza, alle politiche culturali, alla rigenerazione urbana una diversa scala di priorità rispetto al passato, fino a ridefinire il proprio rapporto con i territori circostanti. A seguito di questa esperienza molte di esse infatti sono diventate più vivibili per i residenti, aperte al dialogo interculturale e interreligioso, disponibili alla sperimentazione di modelli innovativi di democrazia, attrattori di nuovi talenti.

 

Trasferimento di conoscenze e nuova dimensione comunitaria

La competizione per il riconoscimento del titolo di Capitale della Cultura, in Europa come nei Paesi Arabi, favorisce lo scambio fra città e Paesi e consente di confrontare conoscenze ed esperienze. La partecipazione dei cittadini alla formazione del capitale progettuale delle città in competizione è risultato un elemento decisivo per la democrazia partecipativa, la coesione sociale, lo scambio e il confronto fra culture diverse, generando senso di identità e orgoglio di appartenenza a comunità virtuose.

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