Spray antiaggressione, sperimentazione finita da mesi ma ancora nessuna dotazione


“Molti non lo sanno, ed a molti di più non importa assolutamente nulla, ma è agghiacciante il numero di Poliziotti ed altri Appartenenti alle Forze dell’Ordine che hanno rischiato di morire nella sola ultima settimana. E tutti avrebbero potuto evitare le gravi conseguenze che invece adesso stanno pagando. E non è stata una settimana speciale. Questa è la normalità sulle nostre strade, questa è la routine per donne e uomini che svolgono servizi ritenuti e immaginati anche non particolarmente pericolosi, ma che invece, portandoli semplicemente in strada, li espone costantemente al rischio della salute e della vita stessa anche per il più comune intervento, un rischio che peraltro non li abbandona mai, poiché un Poliziotto resta tale che sia in servizio oppure no. La maggior parte, se non tutte le violente aggressioni subite dai colleghi avrebbero potuto non verificarsi, se solo avessero avuto con sé strumenti minimi, innocui ma perfettamente funzionali allo scopo. Strumenti di cui si parla da anni, che costano quattro spiccioli, che in tutto il mondo tutte le forze di Polizia hanno ma in Italia no… In Italia preferiamo farli ammazzare i nostri Poliziotti, che così fa più ‘eroe’, o altrimenti, se malauguratamente parte il colpo dall’arma d’ordinanza, è utilissimo per i titoli dei giornali! Quasi dieci anni per avere un banale spray antiaggressione, ora lo abbiamo anche testato – per un tempo veramente lunghissimo… – ma nelle dotazioni nemmeno l’ombra… Una vergogna senza fine”.

Si infuria Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, tornando a parlare dell’oramai famoso spray antiaggressione, una delle questioni al primo posto nelle estenuanti richieste rivolte al Dipartimento di Pubblica sicurezza dal Sindacato Indipendente di Polizia che, fin dal 2006, insiste nel sollecitare l’adozione di questo ed altri strumenti indispensabili a garantire l’incolumità degli Operatori e degli stessi cittadini nel coso delle attività di servizio. E lo fa tirando le somme di una settimana che ha visto i consueti gravissimi fatti di cui sono rimasti vittime numerosi Poliziotti in diverse parti d’Italia, tutti per interventi che avrebbero potuto concludersi in breve tempo e senza alcuna conseguenza per la salute dei colleghi A partire dal drammatico arresto di un pericoloso ricercato albanese, presunto autore di due omicidi ed un tentato omicidio, avvenuto ad opera degli uomini della Questura di Lodi, che sono riusciti con notevoli difficoltà a neutralizzare l’energumeno, completamente ubriaco, che aveva con sé in auto una pistola che stava tentando di prendere per usarla contro un Agente. Passando per l’aggressione ai danni degli occupanti di una Volante che, a Piacenza, è stata circondata da un gruppo di ubriachi, tre ecuadoriani che spalleggiati da un altro gruppo di circa 15 connazionali hanno affrontato gli Agenti ferendone uno. Fino al Sostituto Commissario della Squadra Mobile di Milano che, libero dal servizio, è intervenuto per fermare uno straniero che stava sfondando i vetri delle auto per vandalismo e che, fuori di se’, si è scagliato addosso al poliziotto colpendolo con un casco e causandogli la frattura di alcune costole ed un trauma cranico.

“E le cronache – incalza Maccari – riportano un centesimo di ciò che veramente subiscono i colleghi ogni giorno. Ed al Dipartimento tutti con le mani in mano mentre la gente viene massacrata, o ad occuparsi di altre cose certamente meno importanti. Perché nulla può contare più della vita degli uomini che si mettono al servizio dello Stato. Noi pretendiamo risposte, non possiamo sopportare questa colpevole indifferenza, questa sconcertante inattività”.

Di qui l’ennesima lettera inviata dal Coisp, al Ministero dell’Interno ed al Dipartimento, in particolare all’Ufficio per le Relazioni Sindacali, per chiedere “a quale punto sia l’iter e quali le tempistiche per l’adozione da parte dei poliziotti dello spray OC, già sperimentato (la sperimentazione dello spray antiaggressione presso alcuni Uffici di Polizia e Reparti dell’Arma dei Carabinieri, giudicata unanimemente positiva, è terminata lo scorso 10 agosto), quale sia lo stato dei lavori della Commissione creata per lo studio dei protocolli operativi, quali siano le attività di Coordinamento con le altre Forze di Polizia a carattere ordinario sull’adozione di strumenti comuni a tutela degli Operatori ed a che punto è la sperimentazione delle telecamere sulle divise. In particolare, data la prevista adozione ai Reparti Mobili dello spray urticante con gittata da 5 metri, quando sarà emanato l’apposito decreto ministeriale, che ne permetterà l’utilizzo”.

Perché, conclude il Segretario Generale del Coisp: “Qui si parla di vita o di morte, sia degli Operatori che del sistema sicurezza del paese”, e “l’adozione di strumenti di autotutela del personale non è una pratica che può dormire sulle scrivanie”.

Coisp

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