Il Gruppo Operaio E Zezi al “IV Alto Fest” promosso daTeatrInGestAzionequaleFestival Internazionale d’Arti Performative e Interventi Trasversali a Napoli


A Napoli nella seconda metà di settembre non c’è stato solo lo straordinario diluente “Miracolo di San Gennaro”. Quotidianamente salutato con “It’s a Miracle” il “IV Alto Fest-Dare Luogo” di Napoli, dal 22 al 28 settembre, promosso da TeatrInGestAzione fondato da Giovanni Trono e Anna Gesualdi, ha prodotto l’aggregante, policentrico e multiculturale “Festival Internazionale d’Arti performative e Interventi Trasversali”. L’articolata rassegna che ha interessato vari spazi cittadini, che attraverso una plurale attività artistica sono stati oggetto di riqualificazione territoriale, di semina etica dell’antica gestualità del dono, della circolarità delle azioni e relazioni umane. I paesi coinvolti in questo progetto culturale sono stati 17: Burkina Faso, Cile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Iran, Italia, Israele, Libano, Lussemburgo, Malta, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Serbia, Svizzera, con un totale di 40 performances.

Fra le realtà italiane vi era anche il “Gruppo Operaio E’ Zezi” di Pomigliano d’Arco, nel suo quarantesimo anno di attività, per la sezione “Performance e Interventi Trasversali” che giovedì, 25 settembre scorso, dopo aver animato il centro storico con il tradizionale coinvolgente corteo musicale si sono esibiti nella rappresentazione della “Canzone della Zeza” presso la Cappella di San Girolamo delle Monche in Via Mezzocannone, luogo donato per questo evento dalla Fuci, federazione Universitaria cattolica Italiana.E’ Zezi, nel Quarantesimo Anniversario della loro eroica attività, guidati dal fondatore Angelo De Falco “O’ Prufussore” hanno riproposto quanto rinvenuto con le ricerche storiche nel territorio pomiglianese in sopravvivenze culturali degli anni50, rinverdite negli anni 70, con la nascita del “Gruppo Operaio E Zezi”, che in questi anni di ingresso nel Terzo Millennio vengono ulteriormente rivitalizzate e riproposte. Nella performance attuale vi erano quali cantanti e attori: Massimo Mollo, Pulcinella; Paolo Esposito Mocerino, Zeza; Dario Mogavero,Vicenzella; Massimo Ferrante,Don Nicola; Antonio Castaldo,Abate; Marzia Del Giudice, Megera. I musicisti: Martina Molloalla fisarmonica; Donata Grecoal sassofono; Caterina Biancoal violino; Alessio Sicaal rullante. Truccatrice, Roberta Mancinied alle riprese video e fotografiche per l’archivio zeziano, Antonio De Falco “Cimminera”. In platea, fra le presenze internazionali, proveniente dalla Francia vi era il documentarista marsigliese, Alèssi Dell’Umbria.

Giovanni Trono promotore dell’Alto Fest di Napoli ha così raccontato sull’Huffington Post questo miracolo: “Il Festival non riceve alcun finanziamento dalle istituzioni. Esiste grazie all’etica del dono, condivisa tra organizzatori, cittadini, artisti, collaboratori, spettatori, gente comune, e innescata attraverso un passa parola, reale e virtuale, che valica ogni confine. Dunque in questo Festival nessuno guadagna un soldo, eppure coloro che contribuiscono alla sua crescita sono sempre di più. Incredibile? Secondo comune ragione questo fenomeno non dovrebbe durare molto, invece siamo arrivati alla IV edizione con un numero sempre più alto di artisti internazionali, donatori di luogo, volontari, donatori di ospitalità…”

Meritevoli di speciale menzione, per aver reso possibile quanto progettato e realizzato con la gratuita prestazione dei dirigenti di TeatrInGestazione, la generosità sia della Rete Ospitale dei napoletani che ha dato alloggio agli artisti e sia del gruppo di volontari, sono: la Pizzeria Gino Sorbillo di Napoli; Sicilia In Tavola e Sicily Pizzeria di Siracusa; Azienda Vitivinicola Castello Ducale di Caserta; Leopoldo e Casa Infante di Napoli; Centro Ceco di Milano; Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele di Roma; Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma.

 

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