Little Big Things, in mostra capolavori dalla Collezione Storp


La famiglia Storp, fondatrice nel 1911 a Monaco di Baviera della Drom fragrances, ha raccolto con competenza e passione per generazioni una collezione rara e importantissima di flaconi e contenitori per profumi che oggi conta oltre tremila pezzi e sei millenni di storia.

Una significativa selezione di queste opere caratterizza ora, grazie a un prestito a lungo 02.termine, l’inedita proposta museografica inerente la storia del profumo e delle essenze del rinnovato Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia – Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, realizzata in collaborazione con MAVIVE, ma anche con il sostegno della nota casa essenziera tedesca Drom.

Per approfondire e ampliare questo interessante tema una selezione di oltre un centinaio di pezzi – unici per rarità e bellezza – provenienti dalla collezione Storp viene esposta dal 6 settembre 2014 al 6 gennaio 2015 nell’androne al piano terra del museo di San Stae.

A cura di Chiara Squarcina, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra si realizza in collaborazione con il team di Drom fragrances e rappresenta un’opportunità inedita attraverso cui dar conto del virtuosismo e della creatività artigianale sviluppatisi nel campo della produzione di manufatti destinati a contenere il profumo, dall’Antichità ai giorni nostri.

Opere d’arte vere e proprie questi piccoli ma preziosi contenitori, dalle soluzioni stilistiche originali ed esclusive, celebrano un’arte antichissima diffusasi in Medio Oriente e poi approdata in Grecia e a Roma.

Il termine “profumo”, dal latino per fumum (letteralmente “attraverso il fumo”) identifica originariamente una duplice funzione, religiosa e profana.

I primi profumi consistevano in aromi bruciati, come l’incenso, in offerta agli dei e agli antenati.

Quest’arte, che conquisterà anche l’Asia grazie alla mediazione dei mercanti arabi, ritornerà nuovamente in Europa al tempo delle Crociate per raggiungere Venezia.

Il ruolo fondamentale della città lagunare – nelle origini di questa tradizione estetica, cosmetica e imprenditoriale – è messo in luce proprio nella nuova sezione del museo dedicata al profumo, di cui questa mostra costituisce un prezioso corredo, valorizzando una produzione manifatturiera cosiddetta “minore” ma dall’alto significato storico.

I flaconi per profumi hanno saputo far evolvere l’arte della profumeria grazie all’ingegno e la creatività dei loro creatori. Esposti negli scrigni di luce nella magica cornice di Palazzo Mocenigo, si svelano nella loro più attuale e affascinante modernità.

La collezione spazia dai rarissimi pezzi antichi, come il vaso portaolio in terracotta egiziano del III/II sec. a.C., ai flaconi e scrigni in vetro, porcellana e biscuits datati dal XVI al XIX secolo, fino allo straordinario Flacone in vetro satinato realizzato su design di Salvador Dalì e alle più note creazioni delle maggiori case essenziere e di profumo moderne.

Suddivisa in quattro sezioni principali, rappresentative di tutte le epoche, la mostra evoca emozioni dimenticate, sconosciute o troppo spesso sepolte nella memoria collettiva.

Drom fragrances ha incaricato 7 noti profumieri che hanno lavorato per realizzare un’allegoria olfattiva dedicata ai temi del Divino, dell’Amore e della Protezione.

In ogni sezione il visitatore potrà dunque “sentire” il profumo che interpreta un flacone emblematico eletto a simbolo del tema rappresentato.

Il Divino

In questa sezione sono esposti alcuni pezzi eccezionali dell’Antichità e dell’era pre-classica, illustrati utilizzando note figure della Mitologia, fonte d’ispirazione per le più affermate marche di profumi e un’allegoria di angeli, cherubini e putti.

L’Amore

Rappresenta il soggetto più classico e imprescindibile dall’Illuminismo fino all’epoca contemporanea.

In particolare durante il “Secolo dei Lumi” i profumi e i loro contenitori diventano “complici” della seduzione, del linguaggio amoroso e della galanteria. Durante la rivoluzione industriale, a metà del XIX secolo, le marche rivaleggiano in fantasia per ritrarlo. fino ad arrivare ai nostri giorni, dove l’amore vibra in risonanza con tutte le sue forme passate.

I visitatori avranno il raro privilegio di scoprire i migliori pezzi della marca di profumi Worth che raccontano l’emozionante storia dell’Amore nella sua forma più poetica.

La Protezione

La crescente diffusione del cristianesimo nel Medioevo segna una diminuzione nell’uso profano dei profumi in Occidente. La popolazione ha timore di bere acqua e delle possibili epidemie: il profumo si trasforma perciò in un elisir protettivo, ad uso medicinale; mentre i contenitori in materiali preziosi s’indossano come gioielli alla cintura e come ciondoli al collo.

Nei secoli XIX e XX, si continuerà a interpretare questo tema, pur allontanandosi dal suo significato originario ed esaltandolo in un’illustrazione simbolica più cupa o al contrario più frivola.

L’Identità

Il profumo ed il suo contenitore diventano il modo più ovvio per una persona di esprimere la propria individualità. Con lo sviluppo della profumeria di nicchia, l’espressione della propria personalità ed il desiderio di differenziarsi sono di moda fin dal secolo XVIII. In quest’epoca, l’espositore “Cave à Parfums” consente di creare i propri profumi nel segreto del salotto. Questa tendenza continuerà nel XX secolo e porterà alla nascita dei profumi legati alle firme degli stilisti. Paul Poiret è stato il precursore di questo nuovo genere, creando un profumo come accessorio della sua collezione di moda. Negli anni ‘80, anche i gioiellieri hanno iniziato a interpretare questa nuova rivendicazione dell’individualità nelle loro nuove creazioni.

Il visitatore potrà scoprire, in una vetrina speciale dedicata a Elsa Schiapparelli, come la sublimazione del dolore possa aprire le porte alla creazione e al successo. Elsa, dopo le sofferenze patite durante la sua infanzia, ha saputo offrire ai suoi clienti una visione audace, utopista della bellezza.

Testimoni “fragili” della storia del costume dell’umanità, le preziose opere della collezione Storp che compongono l’esposizione Little Big Things, sapranno certamente affascinare il visitatore grazie alla loro evocativa forza d’ispirazione.

 

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