Allerta terrorismo, il Coisp: “Serve più sicurezza in Italia”


“E’ scandaloso che nel giro di qualche giorno si susseguano notizie che tratteggiano un quadro del Paese veramente desolante. Prima il Ministro dell’Interno che si vanta di aver messo in campo nientemeno che una maxi-operazione sicurezza per arginare il grave fenomeno dei venditori ambulanti (!); poi la bella notiziola che forse ancora per altri due anni gli Appartenenti al Comparto Sicurezza riceveranno stipendi inferiori a quelli che gli spettano per via della consueta e costante ‘rapina’ di Stato; intanto a Rossano, in Calabria, si assiste alla liberazione obbligatoria di quattro terroristi somali, scarcerati nei giorni scorsi dalla locale Casa Circondariale; ed ora, per chiudere in bellezza, il Ministro della Difesa la quale, senza tanti giri di parole, ammette che anche l’Italia, come tutta l’Europa, è a rischio terrorismo per la portata della minaccia rappresentata dagli jiahdisti sunniti dello Stato Islamico (Is). Leggere le tre cose insieme dà il senso di quanto pericolosamente rasentiamo il ridicolo! Più serve sicurezza in Italia, peggio ci trattano. Più serve sicurezza e più le risorse vengono destinate altrove. Più serve sicurezza e più larghe si fanno le maglie della giustizia per chi viola la legge. Più serve sicurezza e peggiori sono le frottole che vengono raccontate ai cittadini per confondere le carte in tavola”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani dell’audizione in Parlamento del Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, che in merito alla recrudescenza dell’attività degli jiahdisti ha parlato della “più grave e complessa minaccia terroristica che l’Italia e l’Europa si trovano ad affrontare dai tempi dell’11 settembre”. La stampa riferisce in proposito che, secondo gli esperti dell’intelligence, la situazione sarebbe molto peggiore rispetto a quella che si affrontò con la vecchia Al Qaeda, perché, secondo i Servizi, il califfo Abu Bakr al-Baghdadi può contare su combattenti che sono cittadini europei. Di qui l’allerta scattata nelle centrali antiterrorismo occidentali, come confermato dallo stesso Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il quale ha sottolineato che “la vigilanza è alta”, “e tutti i segnali provenienti da fonti di intelligence e da fonti aperte sono valutate con la massima attenzione”. Proprio nei giorni scorsi, infine, l’ultimo intervento diretto capillarmente a Prefetti e Questori sul territorio nazionale, per innalzare il livello di allerta sugli obiettivi sensibili, pur in mancanza di minacce mirate.

“E di fronte a tutto questo – insiste Maccari -, invece che ‘blindare’ in ogni modo il Comparto e predisporre con la dovuta decisione strumenti e mezzi ordinari e straordinari qui che si fa? Si abbatte l’ennesimo colpo di mannaia sul personale in divisa sbriciolando le motivazioni cui sono rimasti attaccati con le unghie e con i denti; si ignora allegramente l’assoluta necessità di ripianare gli organici e ristabilire i numeri necessari a fronteggiare gli impegni di casa nostra e le minacce che vengono dall’esterno; si continua a gestire le problematiche connesse all’immigrazione come si trattasse di gestire scolaresche che vanno in gita; nessuno osa emettere un fiato rispetto a leggi che non ci consentono le dovute rigidità e severità verso gli irregolari che potrebbero rappresentare una minaccia per il Paese. Ma come dovremmo fare a stare allerta in queste condizioni non si capisce proprio”.

Coisp

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