PRIMI DUE CASI DI TUBERCOLOSI TRA LE FORZE DI POLIZIA A NAPOLI


Due poliziotti dei IV Reparto Mobile di Napoli dopo avere svolto servizio in Sicilia per i Migranti, hanno effettuato il test di Mantoux (è una prova di screening utile per saggiare la presenza in un individuo di una infezione, anche latente, dal micobatterio della tubercolosi).

Ebbene, oltre al poliziotto romano, anche questi due poliziotti sono risultati positivi al test. Questo vuol significare che questi poliziotti sono stati a contatto con soggetti che hanno la tubercolosi.

I Primi casi, accertati, tra i poliziotti in Campania e a Napoli.

I due poliziotti, con le dovute cautele, si sono recati in famiglia ed hanno assicurato i propri congiunti tranqullizzandoli.

Un brivido freddo, uno stato di angoscia dovuta anche al fatto che se verrà fatto lo screening a tutti i poliziotti che hanno svolto lo stesso servizio, buona parte risulterà, probabilmente, positivo.

Questa preoccupazione viene anche confermata dall’ultima disposizione del Ministro dell’Interno che, sembra, così, voler correre ai ripari.

Il Sindacato ha sempre chiesto che venisse impiegata la Croce Rossa Italiana in ogni momento e in ogni istante con le sue enormi capacità di potere accogliere, monitorare, scoprire soggetti ammalati e farli curare secondo il loro rigidissimo protocollo.

La risposta fu che non c’erano risorse ed oggi verifichiamo che sia i poliziotti che la cittadinanza sono esposti a contagi e a malattie che potrebbero, secondo gli ultimi “warning”, diventare un vero e proprio flagello per la popolazione italiana che già si vede colpita da malattie dichiarate quasi debellate se non debellate.

Il S.I.A.P. chiede che vengano, immediatamente, attivati, ad horas, tutti i protocolli sanitari nei punti di accoglienza e nei punti di sbarco improvvisati dai migranti, così che si possa salvare la popolazione dai altri contagi od evitare il contrarre di altre malattie.

Sappiamo delle statistiche che interessano le zone interessate agli sbarchi e sappiamo che questi dati saranno in continuo aumento in danno della popolazione.

Se il Governo vuole accogliere questi migranti lo faccia seriamente e veramente secondo i canoni previsti ed utilizzi tutti gli strumenti sanitari di prevenzione, monitoraggio e cura a difesa degli italiani che li accolgono a cominciare dai luoghi di partenza così quando questi migranti sbarcano potranno essere già indirizzati secondo le esigenze e gli status.

Questo non lo può fare una associazione qualsiasi od un nucleo di protezione civile, serve un organismo internazionale da sempre attrezzato, preparato, preposto e deputato ad affrontare queste condizioni critiche.

Servono corridoi umanitari, servono azioni e cure vere, questo di oggi è inutile e dannoso dato che non si fa prevenzione e non si adottano quelle azioni e le cure che servono non appena sbarcano i migranti ammalati.

Far fare gli esami e gli accertamenti “ex post” è solo una presa per i fondelli. Le malattie così si diffonderanno ancor di più.

Se questo non sarà allora il Governo sarà il vero “untore” che vuole, in piena scienza e coscienza, esporre la popolazione a seri contagi.

S.I.A.P.

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