Negli ultimi giorni si susseguono notizie in merito ad avvenute rapine, riportando in auge l’annosa problematica della certezza della pena anche nei confronti di minorenni. I giovani rapinatori coinvolti nella rapina di Qualiano (Na), uno dei quali ha perso la vita in seguito ad un conflitto a fuoco con un operatore delle Forze dell’Ordine fuori servizio, erano entrambi sottoposti a misure cautelari, uno ai domiciliari l’altro in regime di semilibertà.
“Siamo pienamente convinti – asserisce Giulio Catuogno, Segretario Generale Provinciale del sindacato indipendente di Polizia Co.I.S.P. – che la seconda possibilità nella vita spetta a tutti, ma solo ed esclusivamente dopo aver scontato la pena comminata”.
“Tale certezza – continua Catuogno – vuole che si evitino riforme come quelle del 2010 che hanno aperto le porte delle carceri per oltre 1200 detenuti, gettando al vento migliaia di giorni di lavoro delle Forze dell’Ordine e milioni di euro retribuiti per migliaia di indagini di P.G.”
“Se dietro le attività di Polizia Giudiziaria portate a termine con zelo ed abnegazione, nonostante i continui tagli ministeriali – seguita ancora Catuogno – ci fosse la consapevolezza di una pena scontata fino alla fine, si avrebbe un risultato su un doppio binario. Da un lato la cittadinanza avrebbe meno remore a produrre querele e denunce per i continui reati predatori che è costretta a subire, dall’altro le Forze dell’Ordine avrebbero la consapevolezza di aver realmente assicurato alla giustizia i criminali”.
“Crediamo – conclude Giulio Catuogno – che sia giunto il momento di fornire certezze, investendo nella sicurezza, assumendo nuovo personale ed impiantando una seria riforma che impedisca tanto garantismo ai delinquenti evitando, così, l’affievolirsi dei controlli derivanti dalla cronica mancanza di personale sul territorio. E non è certamente il pentimento di alcuno che ci fa lavorare proficuamente verso l’abbattimento delle barriere della criminalità, sia essa organizzata o meno”.
Coisp
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