Sicurezza, il Coisp da domani e per tre giorni a Roma


“Senza indulgere in falsa diplomazia, è bene chiarire che i Poliziotti italiani non possono più sopportare le costanti e sistematiche criminalizzazioni che scattano contro di loro ad ogni manifestazione pubblica in cui vanno a farsi massacrare senza neppure avere gli strumenti adeguati. Se i media e troppi esponenti politici intendono davvero insistere nel giustificare l’ignobile violenza che ad ogni occasione noi dobbiamo subire, nascondendosi dietro all’esile e franoso argomento del diritto di manifestare che però nulla ha a che fare con un inesistente ‘diritto di aggredire le Forze di Polizia’, e con ciò intendono insistere a ignorare che si parla della commissione di reati gravissimi e quindi, di fatto, a legittimare tali comportamenti, allora è perfettamente inutile che noi continuiamo ad andare in strada. Le vere Vittime siamo noi Appartenenti alle Forze dell’ordine, vittime di aggressioni degne della più pianificata delle guerriglie, vittime della più ingiusta arroganza di chi conta sulla difesa di ipocriti che sputano sentenze dal divano di casa, vittime del più totale sovvertimento delle regole del vivere civile. Le Vittime siamo noi, e le prove saranno sotto gli occhi di tutti, domani e per tre giorni, proprio nella città da cui è partita l’ennesima ignobile campagna di denigrazione e delegittimazione del nostro operato”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, alla vigilia dell’iniziativa con cui da domani, 30 aprile, e per i primi due giorni di maggio, il Sindacato Indipendente di Polizia farà sfilare per le vie della Capitale una grande “vela” di 6 metri coperta delle inequivocabili immagini tratte dagli scontri di piazza che vedono da una parte Appartenenti alle Forze di Polizia impegnati in servizio d’ordine pubblico, pesti, laceri e sanguinanti, e dall’altra gruppi di facinorosi organizzati impegnati in violente aggressioni, armati di tutto punto e travisati in ogni modo, “cioè a dire – insiste Maccari – in totale violazione delle leggi vigenti”.

“E’ ora di dire basta all’assurda convinzione che incidenti come quelli avvenuti a Roma lo scorso 12 aprile siano normali – aggiunge il Segretario del Coisp -. E’ ora di smetterla di insistere a voler convincere l’opinione pubblica che chi sceglie di fare il Poliziotto sceglie, per ciò stesso, di esporsi alla violenza gratuita, ingiustificabile, inimmaginabile in una manifestazione organizzata solo per esprimere il dissenso e non altro. E’ ora di piantarla di alimentare l’equivoco che chi viene mandato in strada per garantire il diritto di manifestare ai cittadini non può difendersi proprio perché indossa la divisa, e deve essere quindi il bersaglio ideale di delinquenti senza ritegno. Perché questo è chi è stato immortalato nelle immagini che mostriamo agli italiani, nulla di meno. Uscire travisati, impugnare spranghe e bastoni, fiondare biglie e chiodi, lanciare bottiglie e bombe carta, incendiare, imbrattare e devastare sono e restano reati, punto e basta. A noi il compito istituzionale di reagire alla commissione di reati, difendendo l’ordinamento e i cittadini italiani, per questo lavoriamo. Ma se le cose non stanno più così, perché l’ordinamento è mutato o perché si vuol far credere alla gente che sia così, allora non si può più chiederci il sacrificio di rischiare la salute e la stessa vita per un corteo”.

Coisp

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