SCONTRI ROMA: IL CORAGGIO DEL RUOLO E’ RIMASTO AI POLIZIOTTI, MA NON AL LORO VERTICE


“Siamo rimasti in pochi in Italia a tenere fede, con coerenza e senza mezzi termini, al nostro ruolo. Lo diciamo con orgoglio, soprattutto perché nel nostro caso si può indiscutibilmente parlare di coraggio nello svolgere pienamente e senza scappatoie il mestiere di Poliziotti italiani, considerato quanto difficile, snervante, massacrante, sottovalutato e mal retribuito sia questo lavoro. La riflessione ci è venuta spontanea continuando a pensare a quanto avvenuto due sabati fa in una Roma uscita devastata dall’ennesima guerriglia in cui si è trasformata l’ultima manifestazione di protesta, ma soprattutto alle polemiche ed al fiume di reazioni che ne sono seguite. Reazioni che ci hanno mostrato, con una grande ed a tratti sorprendente chiarezza, che chi ha un ruolo tecnico è parso atteggiarsi per lo più da politico, o peggio da politicante, e chi ha un ruolo politico è intervenuto con la lucidità e la fermezza di un tecnico! E’ un’analisi che ci tocca da vicino e ci coinvolge pienamente, perché in quanto Poliziotti italiani è importante che sappiamo capire bene con chi ci rapportiamo ogni giorno, a chi dobbiamo nei fatti fare riferimento, da chi dobbiamo aspettarci cosa. Ed un fatto è certo, oggi chi riveste il ruolo di nostro Vertice, di raccordo e guida e voce di migliaia di uomini e donne, ha dimostrato di vivere e interpretare il proprio ruolo non certo come chi ha portato la divisa, ma come qualcuno che proviene da tutt’altra parte, e guardi la realtà da tutt’altra ottica invece che da dentro un Corpo di Polizia che, invece, ha bisogno più che mai che si spieghi al Paese intero com’è davvero la vita e il servizio ed il sacrificio quotidiano di noi ‘cretini’. Qualcuno che per professione e per ruolo, appunto, insegni la prudenza a fronte di frettolosi e implacabili giudizi, insegni la comprensione a fronte di circostanze dure ed esasperanti, insegni il rispetto a fronte dell’offesa e della facile criminalizzazione, insegni il valore di un intero Corpo a fronte della spettacolarizzazione di singoli fatti”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia interviene ancora nel dibattito apertosi all’indomani della manifestazione di protesta che, sabato 12 aprile, a Roma, è sfociata ad opera di facinorosi organizzati, in scontri e violenze perpetrate ai danni della città, dei commercianti, e delle Forze di Polizia presenti per il servizio d’ordine.

L’oramai famosa foto della manifestate che è stata urtata da un Agente mentre era in terra, e che ha scatenato le prime e consuete polemiche rispetto ai Tutori della sicurezza accusati di abusare della forza, aveva visto il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, replicare seccamente con un: “Abbiamo un cretino da identificare”. Fin da subito, per parte loro, il Prefetto di Roma ed il Ministro dell’Interno hanno invece difeso strenuamente tutti gli uomini in divisa impiegati nella difficile giornata romana, condannando con la massima fermezza e decisione i violenti che hanno scatenato il caos aggredendo le Forze dell’Ordine -di cui ben quattordici sono rimasti feriti, uno ustionato a una gamba da una bomba carta-.

“Non possiamo smettere di pensare – aggiunge Maccari – a quell’offesa frettolosa, gratuita e inutile sparata a favore di microfoni dal Capo della Polizia quando ha visto addensarsi all’orizzonte le nubi della nuova bufera mediatica che incombe ad ogni occasione su uomini e donne che volgono il più ingrato e delicato dei lavori, senza che sia seguito un chiarimento, un ‘aggiustamento’ della rotta che pure sarebbe stato doveroso, soprattutto quando l’intero Corpo della Polizia di Stato ha fatto capire, per il tramite dei propri Rappresentanti, che al di là di singole responsabilità (ancora tutte da accertare ad opera di chi ne ha la competenza e non certo dei media o del Capo del Dipartimento) quell’ingiuria è stata una coltellata al cuore di tutti. E’ seguita, piuttosto, una netta presa di posizione di chi in strada in tenuta antisommossa non ci è mai andato, e però ha dimostrato di avere ben chiaro quale sia il dovere ed il sacrificio che lo Stato chiede ai suoi Servitori più fedeli, esprimendo la gratitudine ed il rispetto per le Forze dell’Ordine, e la ferma condanna per chi viola le leggi dello Stato trincerandosi dietro un falsato e distorto diritto di manifestare, senza preoccuparsi di dire tutto ed il contrario di tutto, con quella solita cautela tutta politica che può andare bene per la comunicazione mass-mediale, ma non certo quando si discute di questioni di principio, di civiltà, di legalità. Meno che mai quando si discute della Polizia di Stato, che nonostante le botte, gli insulti e gli sputi non abdica mai dal proprio ruolo, e che avrebbe voluto che anche il suo Capo facesse altrettanto”.

Coisp

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

nove − tre =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Napoli, assemblea nazionale dell’Ordine Francescano Secolare
Successiva Lombardia mette a rischio donazioni verso Paesi in Via di Sviluppo

Articoli Suggeriti

Firenze, inaugurazione della V edizione del Salone dell’Arte e del Restauro

Uffizi: si arricchisce la collezione dei Ritratti d’artista

NapoliModaDesign: al via la IV edizione

Benessere en plein air ad Aquapetra Resort&Spa di Telese Terme

Il Balletto del San Carlo al Teatro Politeama: Raymonda e i giovani coreografi

IL GRUPPO SELEX METTE IN TAVOLA LA SOLIDARIETA’