Scontri Roma, il Coisp replica a Pansa


“Anche noi avremmo da affibbiare svariati ‘cretino’ a diverse persone che sbagliano, grossolanamente, impunemente, e che non di rado devono rimangiarsi i loro stessi provvedimenti proprio grazie alla nostra azione di tutela nei confronti dei Poliziotti. Quei ‘cretino’ ci scappano proprio… soprattutto una volta che le nostre ragioni sono state opportunamente accertate nelle sedi competenti… a chi dobbiamo regalarli? Perché il Capo della Polizia in persona ha dimostrato che si può farlo eccome. Allora lo chiediamo a lui per primo: a chi dobbiamo regalarli?”.

Non nasconde la propria riprovazione Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a seguito delle polemiche scoppiate dopo gli scontri avvenuti a Roma sabato, in occasione del corteo per la casa, ed in particolare solo e unicamente per l’oramai famosa immagine della ragazza sdraiata in strada che è stata colpita da un Poliziotto. Sbrigativo e alquanto brusco il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ai media ha commentato: “Abbiamo un cretino da identificare”.

“Certo – concorda Maccari -, c’è da identificare un Poliziotto il cui comportamento è apparso ad una prima visione di filmati e foto assolutamente inopportuno. C’è da ricostruire dinamiche e premesse e ruoli e fatti che forse, azzardiamo, il Capo aveva appena ed a malapena sbirciato in tv. C’è da chiarire tutto e da chiamare a responsabilità chi ha sbagliato, e quando ciò avverrà, nelle sedi opportune e competenti, se e chi ha sbagliato pagherà, e caro, nessuno ne dubiti. Perché in Italia nessuno paga come un Poliziotto che sbaglia. Ma che tutto questo, l’ombra di un qualsiasi sospetto, legittimi il Capo dei Poliziotti italiani a dare del cretino ad una lavoratore che può aver sbagliato proprio no! E’ gravissimo e significa una sola cosa, che ora, una volta di più, chiunque si sentirà maggiormente legittimato a trattare come pezze da piedi gli Operatori in divisa, peggio ancora di quanto già non succede”. “Nessuno osi dire che non è così – si infuria il Segretario del Coisp –. La prova provata è che non fa più alcuna notizia che si vada in strada bardati e organizzati per una guerriglia pianificata e voluta, per aggredire le Forze dell’Ordine, per sfasciare le città. Come è possibile? Come è possibile che nugoli di giornalisti e fotografi assediano chiunque porti una divisa alla ricerca della minima defaillance in contesti ad altissima tensione, mentre nelle strade ci sono veri e propri criminali con la patente che scatenano l’inferno? E’ vergognoso, vuol dire, di fatto, considerare normale e legittimo che questo accada”.

“Bando alle ipocrisie ed anche alla diplomazia distorta – conclude Maccari -. Se un errore è tale e consente di infierire su chi lo commette, allora è legittimo che soprattutto noi infieriamo contro chi sbaglia clamorosamente calpestando di continuo i pochi ed affievoliti diritti dei Poliziotti. O no? Saremo i primi a prendere esempio dal comportamento e dalla scelta del linguaggio del Capo della Polizia, Pansa può starne certo”.

 

Coisp

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