Sindrome di Cushing, oggi si celebra la giornata mondiale


Aumento di peso improvviso, problemi ormonali, irsutismo e perdita dei capelli potrebbero essere sintomo di una rara patologia dovuta all’eccesso di cortisolo nel sangue: la Sindrome di Cushing. Nel 90% dei casi questa rara sindrome è dovuta a un piccolo tumore ipofisario, che causa l’eccesso di adrenocorticotropina (ACTH), ormone che stimola le ghiandole surrenali a produrre cortisolo, che si presenta quindi nell’organismo in quantità decisamente maggiori rispetto alla normalità. La presenza del tumore identifica propriamente la malattia di Cushing, rara patologia per la quale cui oggi 8 aprile 2014 ricorre la giornata mondiale. Una giornata dedicata alla promozione della conoscenza di questa patologia che spesso passa inosservata e che ancora non è stata inserita nella lista delle malattie rare riconosciute dal Ministero della Salute.

 “Colpisce generalmente giovani donne tra i 20 e i 30 anni – spiega ad Osservatorio Malattie Rare Annamaria Colao, Professore di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’ Università Federico II di Napoli – che come principale sintomatologia presentano un aumento di peso caratteristico: il grasso corporeo aumenta sulla linea dell’ombelico, sul volto e dietro il collo. Unitamente all’aumento di peso le pazienti presentano un assottigliamento di gambe e braccia. Nei casi più gravi la Sindrome si accompagna poi a diabete e ipertensione.”

“In genere le pazienti notano questi cambiamenti e si rivolgono abbastanza presto al medico. Il problema è che non tutti gli endocrinologi pensano immediatamente a questa patologia. Quando c’è il sospetto clinico e il paziente viene indirizzato a centri esperti la diagnosi si ottiene in tempi rapidi. Una volta individuato il tumore esso deve essere eliminato da un neurochirurgo specializzato. Quando però il medico non conosce la patologia il paziente può dover attendere anche 5 anni per la diagnosi, con il rischio di aggravare la situazione. Per questo è necessario fare informazione su questa rara malattia.”

La mancata diagnosi di questa patologia può trasformarsi in un vero e proprio calvario, come nel caso di Giusy, paziente padovana che ha raccontato a Osservatorio Malattie Rare la sua storia, iniziata negli anni ’80, quando ancora la patologia era quasi completamente ignorata.

“Tutto è iniziato quando avevo 16 anni, con un primo disturbo ormonale, di lieve entità. Ero una ragazza attiva e sportiva ma di punto in bianco il mio peso è aumentato. In qualche mese sono passata da 54 chili a più di 90: non poteva certo dipendere dall’alimentazione. Ho iniziato a perdere i capelli, sono comparsi i peli sul viso, i denti si spezzavano e la stanchezza aveva pervaso la mia vita. Mi dissero che avevo un problema psicologico, io sapevo di non essere ‘matta’, ma è stato devastante”. Ci sono voluti 10 anni di visite e tanti specialisti prima che le venisse diagnosticata la malattia di Cushing.

“Solo nel 1992 abbiamo capito che tutta la mia devastazione fisica e psicologica dipendeva da un piccolissimo adenoma all’ipofisi. Nel dicembre del ’93 affrontai l’intervento e vinsi finalmente la mia battaglia. Dopo un anno ritornai a essere finalmente la Giusy che conoscevo, avevo riacquistato il mio peso, non perdevo più i capelli, non avevo più quell’orribile gobba, ma soprattutto ero felice.”

Oggi i tempi sono cambiati, i pazienti possono contare su numerosi centri specializzati e oggi per la malattia di Cushing esiste anche una terapia farmacologica, pasireotide, in grado di ridurre il cortisolo in eccesso.

In Italia è inoltre attiva un’associazione che promuove la conoscenza della patologia e offre supporto ai pazienti: si tratta di ANIPI, Associazione Nazionale Italiana Patologie Ipofisarie (http://www.anipi-italia.org/).

“L’associazione offre un grande supporto, ma è necessario affrontare la malattia con il sorriso. Io non ho lasciato che la malattia si prendesse la mia vita, ho continuato a fare quello che avrei fatto se non fossi stata malata. Bisogna far conoscere a tutti le malattie rare, bisogna fare informazione sulla malattia di Cushing, che oggi può essere diagnosticata in fretta e tempestivamente trattata. Non deve capitare ad altri quello che è capitato a me.”

L’intervista completa alla Prof.ssa Annamaria Colao è disponibile a questo link.

 L’intervista completa a Giusy è disponibile a questo  link.

 

 

 

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