Incidenti stradali, il Coisp: “Un Garante per i detenuti?”


“In Italia riusciamo sempre a distinguerci per due precise cose: l’ipocrisia tipica di chi vive della politica di badare solo al proprio orticello e quindi non dà poi molto peso a ciò che predica perché tanto sa bene che non lo riguarda direttamente, e l’orrenda pratica di anteporre sempre, e sottolineo sempre, la tutela e gli interessi dei carnefici a quelli delle Vittime, perché è una cosa che fa sembrare molto progressisti e aperti. E invece queste sono le più vergognose e impietose e vigliacche caratteristiche che possano contraddistinguere i cattivi amministratori, perché la verità è e resta che chi subisce un torto ingiusto è la parte debole e non chi lo infligge, e lo Stato ha il sacrosanto dovere di occuparsi prima dei più deboli e poi di chiunque altro. Se i nostri Ministri e Politici vari non hanno idea di cosa voglia dire vedere un figlioletto falciato da un ubriaco drogato e raccoglierne il corpicino senza vita dall’asfalto solo perché i loro figli vanno a scuola con l’autista, non per questo possono senza ritegno dirigere i loro pochi sforzi lavorativi solo a migliorare le condizioni di vita del criminale che quel figlio ha ammazzato senza neppure curarsi delle tante persone devastate da gesti di irresponsabilità e di prepotenza di chi causa incidenti stradali, spesso ben più che una sola volta”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, interviene sempre più indignato sulla questione degli incidenti che quasi quotidianamente avvengono sulle nostre strade e rispetto alla quale il Sindacato si batte da tempo per l’introduzione della fattispecie dell’omicidio stradale, e questa volta a commento della notizia dell’istituzione del Garante dei detenuti con il nuovo decreto svuota carceri del Ministro Annamaria Cancellieri.

“Il Guardasigilli – insiste Maccari – dovrebbe spiegare come mai non si è sentita la minima esigenza non diciamo di anteporre le Vittime ai loro assassini, ma neppure di contemperare le esigenze e le legittime aspettative delle une e degli altri. Chi mai si è occupato infatti delle migliaia di persone distrutte ed imprigionate per sempre e nell’ergastolo del lutto dopo un incidente stradale che gli ha strappato una persona amata, causato da chi sa bene che non subirà alcuna grave conseguenza anche se gli dovesse accidentalmente capitare di uccidere qualcuno dopo aver sniffato o svuotato un bicchiere dopo l’altro? Chi si è mai occupato di appurare, in concreto, quanti di questi assassini continuano a fare danni anche dopo l’incidente fatale perché gli viene lasciata la patente nel portafogli e possono andare in giro liberamente in attesa di pronunce giudiziarie che arrivano Dio solo sa dopo quanto tempo? Chi si è mai occupato di istituire Garanti e Uffici a disposizione di chi in questo Paese subisce soprusi, ingiustizie e violenze di ogni genere prima di mettere in piedi il solito spot pubblicitario delle coccole rivolte ai detenuti che si trovano in galera perché qualcosa di grave avranno pur fatto (ovviamente a meno che non si tratti di Poliziotti, perché questi ci entrano anche se per legge non dovrebbero…)? Chi si è mai occupato di scambiare due parole con un genitore costretto a sopravvivere al proprio figlio ed a ricomporne il corpo martoriato da un delinquente al volante? Le risposte: nessuno, nessuno, nessuno, nessuno”.

“Pensare ad un Garante per le Vittime degli incidenti stradali – conclude il Segretario Generale del Coisp – sarebbe un buon modo per i nostri politici per riguadagnare un minimo, ma solo un minimo di credibilità agli occhi di tutti, ma soprattutto di chi dovrebbe stare in cima ai loro pensieri e cioè la parte più debole e indifesa del Paese, che poi è la parte maggiore”.

Coisp

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