Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli celebra Giuseppe Verdi


A Napoli, presso il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella, è possibile visitare, fino al 28 febbraio 2014, la mostra su “Verdi e Napoli” nel Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (Roncole 1813- Milano 1901). Una grande occasione per cogliere l’intersecazione fra dipinti e stampe, libretti e giornali, sculture e cimeli, spartiti e strumenti musicali, documenti e manoscritti del clima verdiano nella Napoli del secondo ‘800.

Il celebre compositore amico di Salvatore Cammarano, Francesco Florimo, Domenico Morelli e Filippo Palizzi, fu anche frequentatore del salotto di Vincenzo Torelli ed estimatore del poeta Nicola Sole e dei librettisti Bardare e Bolognese. Verdi soggiornò a Napoli nel 1845 per la prima dell’Alzira al Teatro di San Carlo, nel 1849 per la prima della Luisa Miller e nel 1873 per la rappresentazione dell’Aida, quando al giovanissimo scultore Vincenzo Gemito (Napoli 1852-1929) vennero richiesti due ritratti: in bronzo fuso per Verdi ed in terracotta per la sua seconda moglie, Giuseppina Strapponi (1815-1897) cantante lirica.

A Napoli, nel 1864, si tenne il Primo Congresso Musicale Italiano che ispirò un radicale processo di riforme avviato poi nel 1871 con l’istituzione di una commissione voluta dal Ministero della Pubblica Istruzione la cui presidenza venne assegnata proprio a Giuseppe Verdi.

L’inaugurazione della mostra “Verdi e Napoli” è avvenuta alle ore 18.00 di sabato 21 dicembre, alla presenza del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dell’Assessore alla Cultura, Nino Daniele, del Direttore del San Pietro a Majella, Elsa Evangelista, del Direttore dell’A.Di.S.U. l’Orientale, Umberto Accettullo e del Commissario dell’istituto musicale, Achille Mottola, appena riconfermato nell’incarico annuale dal Ministro all’Istruzione Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza.

Dopo la cerimonia inaugurale il variegato programma musicale verdiano è stato dispiegato nel gremito auditorium con l’apertura del Quartetto d’archi del San Pietro a Majella (Federica Severini violino primo; Riccardo Zamuner violino secondo; Natale Atripaldi, viola; Giovanni Sanarico, violoncello), che ha eseguito : Quartetto in Mi minore, (Allegro-Andantino), La Patria, (Inno Nazionale a Ferdinando II, con strumentazione di Roberto De Simone, assente per un sopraggiunto stato influenzale).

L’offerta concertistica ha poi affascinato il pubblico con l’Orchestra ed il Coro del San Pietro a Majella che si sono cimentati negli impegnativi brani tratti da: La Traviata (Preludio Atto I), Attila (Preludio), Luisa Miller (Sinfonia), Un Ballo in maschera, (Preludio Atto I), Nabucco (Sinfonia), sotto la direzione del Maestro del Coro, Giuseppe Mallozzi e del Direttore d’Orchestra, Francesco Vizioli.

In chiusura c’è stato il fuori programma del Grande valzer brillante di Verdi che venne riscoperto con il “Gattopardo” cinematografico di Luchino Visconti, Palma d’Oro al 16° Festival di Cannes nel 1963. Fra gli invitati, nel pubblico plaudente, vi erano, provenienti da Brusciano, il Consigliere Comunale Antonio Di Palma ed il sociologo e giornalista Antonio Castaldo; da Mariglianella, il Consigliere Comunale Pasquale Mautone e da Pomigliano d’Arco, lo scultore Luigi Minichino.

Nel suo saluto di “Omaggio a Verdi”, Elsa Evangelista, Direttore del San Pietro a Majella, ha affermato che “il conservatorio di Musica di Napoli, dunque, a buon ragione, onora il maestro Giuseppe Verdi e ne ricorda la grandezza. Queste mura che hanno riecheggiato del tono severo della sua voce, sono testimoni della sua musica eterna di cui oggi i nostri allievi, ex allievi e docenti sono protagonisti ed interpreti”. Mentre nel “Perché di una scelta” Umberto Accettullo, direttore A.Di.S.U., esprimeva l’orgoglio della partecipazione a questo progetto di ricerca, documentazione e produzione affermando che: “Il progetto Verdi a Napoli è parte di una nuova ed articolata programmazione integrata dei servizi per il diritto allo studio, risponde ad istanze di complementarietà interistituzionale finalizzate a comparare ed arricchire curricula, valorizzare talenti e a condividere opportunità professionali”.

 

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