SPETTACOLO: ENOLA GAY, LA VOCE IL SUONO L’APOCALISSE


La data da segnare sull’agenda è giovedì 19 dicembre alle ore 21.30. Location il Museo del Sottosuolo con i suoi cunicoli e cisterne.

Qui, infatti, si svolgerà l’evento “Enola Gay, la voce, il suono, l’apocalisse”.

Un dialogo serrato tra suoni e parole che danno voce e corpo all’esigenza “sarcastica e distruttiva che nasce anche intorno a temi che oggi vengono identificati come ‘apocalittici’ e tragici”, come sottolinea Marco Luciano, voce del gruppo Lui e L’Oceanoviola, che sarà in scena per dar vita a questo spettacolo.

Sul palco, assieme a lui, Alessandro Pezzella alla chitarra, Giulio Fazio, alla fisarmonica e piano, Fulvio Combos al contrabbasso e Vincenzo Minuto alle percussioni.

Il cuore dello spettacolo, che attraversa le varie dimensioni del suono, dalle parole alla musica, risiede in due momenti apocalittici e altamente distruttivi che chiudono una fase, distruggendo tutto quello che c’era prima ed aprendo la strada ad un nuovo corso per le vite e le anime di tutti.

Si tratta dell’Apocalisse biblica e del lancio, con le sue nefaste conseguenze, della prima bomba atomica, che mise fine, in maniera tragica, al II Conflitto Mondiale.

“Il nucleo tematico – racconta ancora il cantante di Lui e L’Oceanoviola – ruota attorno alle apocalissi e alle tragedie quotidiane ed esistenziali. La chiave di lettura scelta è caratterizzata dall’ironia e dall’ autoironia. Bombe all’idrogeno che quotidianamente esplodono nelle nostre vite condizionando scelte, visioni e sensazioni”.

Non a caso alcuni testi dello spettacolo sono tratti dalla raccolta Juke box all’hidrogeno di A. Ginsberg e si è scelto di miscelare sia cover di pezzi di altri gruppi che pezzi dei Lui e L’Ocenanoviola. Il comun denominatore è l’ottica adottata e la forza dirompente con cui vengono raccontati amori mai nati o frantumati, giornate storte, vite al margine e risate sconce.

Nel titolo c’è un riferimento alla prima bomba atomica che tutti ricordano con l’appellativo di Enola Gay, il nome della madre del pilota che conduceva l’aereo che sganciò il primo ordigno nucleare utilizzato in azioni belliche nella storia dell’umanità..

Da quel momento e con un crescendo progressivo si è insinuata sotto la pelle una sensazione di atavica crisi e precarietà esistenziale ed il sentire del genere umano è cambiato per sempre.

“Una paura ed un senso di fine imminente che hanno stroncato sogni e progettualità”, come rimarca Marco Luciano.

L’evento attraverso testi di Bukowsky, Allen Ginsberg e San Giovanni, oltre a testi inediti scritti da Luciano proprio per questa rappresentazione, delinea le tappe di un viaggio simbolico di liberazione, dalla sensazione di soffocamento che l’attuale generazione dei giovanili adulti (o dei vecchi adolescenti) sembra portare marchiata a fuoco sulla pelle e dentro l’anima.

Un affrancamento dai legacci del senso di disperazione e di mancanza di possibilità, di ottundimento della capacità di pensare e del senso critico che può essere realizzato solo attraverso gli strumenti dell’emozione, del sorriso e della riflessione.

Gli stessi elementi che sono alla base della creazione, nel 2007, del gruppo Lui e L’Oceanoviola: il desiderio di raccontare le proprie vite, anche immaginarie, attraverso “la canzone” e di farlo non attraverso la musica e le parole di altri, attraverso frasi e generi già sentiti, ma attraverso la “propria musica”.

Ne nasce un sound dinamico, caldo… spiazzante. Semplice e complesso insieme, un po’ sud americano, un po’ nero e un po’ londinese. Un mix in bilico tra atmosfere genuine, vere, esotiche e libere dagli schemi e la compostezza tutta anglosassone.

Dalla commistione tra risate, spirito critico, riflessioni, pensieri in libertà, lacrime e disperazione graffiata sui muri dell’anima nasce questo spettacolo, dove testo e musica si dividono raramente.

Infatti, c’è sempre una parola ad accompagnare una corda e viceversa, perchè musica e parole trovano nel loro stare insieme, con gioia e amore, nuovi modi e strade espressive. Un modo innovativo ed originale che non si nutre di parole raffinate e ricercate bensì dialoga con l’emotività per spingere le persone a riappropriarsi delle proprie emozioni ed a sentire nuovamente. Un sentire che oggi risulta troppo spesso offuscato dalla razionalità e dal contesto quotidiano, che mira ad “addormentare” la nostra coscienza.

I Lui e L’Oceanoviola scelgono di lanciare questo messaggio nel ventre caldo e protettivo della terra partenopea, lontani dal frastuono del traffico e del viavai natalizio, delle luminarie e del clima festoso che cela disperazioni incrociate. Scelgono un luogo dove poter “sussurrare, sudare, piangere, urlare”.

La serata prevede la serata spettacolo, la visita al Museo e, come gustosa appendice, un calice di vino con sfizioserie, offerti dal Wine Bar Scagliola di Nicola Scagliola e Pasquale Brillante, main partner de Il Museo del Sottosuolo. La quota di partecipazione è di 12 euro.

Per cominciare a gustare le risonanze di questo tipo di musica ed addentrarsi nell’atmosfera della serata (che però prevede una veste rinnovata) è possibile ascoltare i brani presenti al link https://myspace.com/luieloceanoviola/music/songs

Per maggiori informazioni e prenotazione obbligatoria occorre mandare un’e-mai all’indirizzo [email protected] (indicando almeno un nome e cognome di riferimento, un recapito telefonico ed il numero totale dei partecipanti)

Piazza Cavour, 140 – 80137 | Napoli

Per maggiori informazioni sulle attività del Museo del Sottosuolo

www.ilmuseodelsottosuolo.com, [email protected]

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