Capo della Polizia denuncia l’abbassamento degli standard di sicurezza


“E’ inutile che i nostri illustri governanti fingano di non capire, l’allarme che il Capo della Polizia lancia ormai da giorni in merito alla sicurezza degli italiani è di una gravità mai udita fino ad oggi, e dovrebbe togliere il sonno a tutti quegli ipocriti che si vantano di lavorare per il bene del Paese, ma in realtà giocano drammaticamente con la vita e la libertà dei cittadini, oltre che con la vita e la salute di migliaia di Appartenenti alle Forze dell’Ordine. Ancor più delle agghiaccianti parole del Prefetto Pansa, infatti, a mettere i brividi è il silenzio sconcertante che registriamo dalla moltitudine di politicanti parolai sempre pronti a schierarsi a favore di microfoni per le solite inutili e vuote ciance, ma non oggi che ci sarebbe da battersi come leoni, con le unghie e con i denti, in ‘difesa dei difensori’ e, di conseguenza, dei cittadini. Si continui pure così, ma chi si gira sistematicamente dall’altra parte avrà sulla coscienza tutto il male che si sarebbe potuto evitare e che invece subiranno i cittadini italiani, la cui sicurezza è sacrificata sull’altare dell’incompetenza, della superficialità, dell’arroganza e dell’egoismo di chi decide per tutti ma pensa solo a se stesso ed alla propria poltrona”.

E’ questo il durissimo commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alle parole pronunciate dal Capo della Polizia, Alessandro Pansa, nel corso di un Convegno. Un vero e proprio allarme shock, rilanciato ancora una volta oggi dalle pagine di un quotidiano nazinale, che ha ripreso le dichiarazioni del Prefetto: “Ogni tanto mi viene richiesto di aumentare il livello di sicurezza in alcune città, in alcune parti del territorio, ma voglio dire che non siamo in grado di accrescere la sicurezza da nessuna parte, bensì solo di ridurla un po’ di più o meno. E’ pacifico che con 15mila poliziotti, altrettanti carabinieri ed alcune migliaia di finanzieri in meno, diamo in questo momento un servizio di sicurezza inferiore rispetto al passato” ha detto il Numero uno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, che si è soffermato anche su un altro importante e delicato aspetto: “Chi svolge servizio di sicurezza è l’unico legittimato all’uso della forza, se spostiamo questo asse verso i militari creiamo scompensi rispetto ai principi costituzionali. Va bene l’aiuto della Difesa per quanto riguarda l’ordine pubblico ma il problema è definire chi è responsabile. C’è una serie di aspetti della sicurezza posti in capo a chi non è competente, è un problema di professionalità: i professionisti della sicurezza portano la divisa della Polizia”.

“Diamo un servizio di sicurezza inferiore. Come si potrebbe essere più chiari di così – insiste Maccari -? Ciò che si faceva con 10 (e 10 era già poco) non si può fare con 7, e persino un neonato in fasce lo può capire. Eppure intorno è silenzio. E il Ministro Alfano dov’è? E tutti gli altri? E’ necessario intervenire con la massima urgenza e con la massima decisione, e correggere gli errori madornali che stanno mettendo in ginocchio il Comparto. E’ necessario evitare le solite annose e muffite discussioni, le perdite di tempo, i tira e molla, i soliti vertici istituzionali per disamine e studi filosofici che finiscono puntualmente senza soluzioni concrete. Servono più uomini, servono più mezzi, serve preservare la specificità che rappresenta il senso stesso del nostro lavoro. Punto e basta. Noi ci arrovelliamo e ci sgoliamo da sempre nel disperato tentativo di denunciare la follia di certi tagli indiscriminati alle nostre risorse, e l’ingiustizia di subire sulla nostra pelle gli effetti devastanti di una mannaia che si abbatte sul Comparto senza avere la minima cura di salvaguardare le nostre vite di Poliziotti, la nostra efficienza operativa e, inevitabilmente, la Sicurezza degli italiani. Molti ci ignorano e tentano di zittirci. Oggi l’unico dato positivo che registriamo è il coraggio e il senso di responsabilità del nostro Capo che, riappropriandosi dell’altissimo ruolo da alcuni abdicato in favore di convenienze politiche, non ci pensa due volte a dire la verità per difendere ciò che siamo e ciò che i cittadini vogliono che noi continuiamo ad essere. Ma l’onestà di Pansa non attenua comunque lo sgomento di sapere che, nonostante tutti i nostri immani sacrifici, non potremo fare abbastanza per gli italiani, ancora schifosamente presi in giro senza ritegno nel più importante aspetto della loro esistenza, la sicurezza, ciò che garantisce loro la libertà”.

“Non dimentichiamo e non potremo mai dimenticare – conclude Maccari – le inutili indegne gazzarre che la politica è stata in grado di inscenare ogni volta che abbiamo osato dire cose vere, cose sacrosante, rivelando senza timore a tutti la verità e denunciando storture e rischi per migliaia e migliaia di Poliziotti e per tutti i cittadini. Giudizi implacabili, condanne senza appello sentenziate da ipocriti bugiardi si sono abbattuti su di noi. Siamo stati persino derisi e aggrediti nel tentativo inutile di zittirci. E’ questo che capita a chi è onesto e non esita a essere crudo e duro, pur rimanendo sempre corretto. Succederà anche al Capo della Polizia? Forse sì. Ma chi ci governa dovrebbe ricordarsi che sono le Forze dell’Ordine ciò in cui gli italiani credono più e prima di tutto e che a loro si dovrà rendere conto quando, cercandoci, gli italiani non potranno trovarci al loro fianco”.

Coisp

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