Immigrazione, il Coisp nel Cda, Cie e Cara di Pian Del Lago


“Se i Centri per immigrati che abbiamo visitato a Pian Del Lago sono vagamente più dignitosi dal punto di vista delle strutture, certamente indistinta dalle altre realtà è la gravissima carenza di uomini, mezzi e risorse destinate alla gestione di un fenomeno di proporzioni letteralmente proibitive. E assolutamente identica è l’incidenza negativa che la presenza dei Centri ha sugli altri servizi svolti dai Poliziotti che, praticamente ogni giorno, sono obbligati a lasciare il controllo del territorio per accorrere all’ennesima, costante, rivolta che mette a repentaglio la salute e le stesse vite non solo degli ospiti delle Strutture, ma anche dei colleghi che ci lavorano”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così la seconda giornata di visite nei Centri per immigrati disseminati per la Sicilia, che ieri lo ha già portato presso il Centro di Identificazione ed Espulsione di Milo (Tp), e di seguito presso il Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo di Salina Grande (Tp).

Oggi, invece, una delegazione del Coisp guidata da Maccari è stata presso i Cda, Cie e Cara di Pian Del Lago (Cl) dove, tanto per cambiare, era in atto l’ennesima violenta protesta degli immigrati. La grande struttura è suddivisa in tre padiglioni, che ospitano i tre diversi Centri, con una capienza di 96 posti che, perlomeno, è il più delle volte rispettata, per un transito mensile di circa 200 persone. Vi prestano servizio per la gestione dell’ordine e della sicurezza circa una ventina fra militari dell’esercito – che sono la maggior parte -, Carabinieri e Poliziotti, mentre nell’Ufficio Immigrazione che si trova all’interno prestano servizio cinque Poliziotti che devono smaltire una mole imponente di lavoro.

“Risultato – aggiunge Maccari – I colleghi fanno non meno di dieci ore di servizio al giorno, a fronte di uno straordinario mensile retribuito che non va oltre le 20 ore. E il resto? Il resto è lasciato, come sempre, all’incrollabile senso del dovere di persone che si accollano la responsabilità di fare ciò che possono rispetto alle centinaia di immigrati clandestini che per lo Stato sono poco più che invisibili. Nessuno può seriamente negare – incalza il Segretario Generale del Coisp – che di immigrazione clandestina e delle migliaia di persone che giungono in Italia pronte a tutto, si parla solo ed unicamente di fronte ai grandi casi mediatici, come certamente le tragedie di questi giorni sono state. Ma quando si parla della quotidianità insopportabile dentro a questi Centri, fucine di violenza e di criminalità, e bombe ad orologeria pronte ad esplodere ad ogni occasione? Quando si parla dei Poliziotti che troppo spesso rimangono feriti nel corso di servizi pericolosissimi che svolgono essendo cinque o dieci contro 90 o 100 o 200? Semplicemente non se ne parla. Non si parla del fatto che i pochi colleghi che ci lavorano non ce la fanno più a reggere turni disumani, e che quelli che lavorano fuori, nelle Volanti o al Reparto Mobile, non sanno più come dividersi e non fanno che correre di qua e di là fra uno scippo e una rapina ed una rissa nel Cie di turno”.

“Questa gestione vergognosa dell’intero fenomeno – conclude Maccari –, in cui non si fa che scaricare sempre e solo sugli Operatori della Sicurezza il peso di fronteggiare una situazione rispetto a cui chi ci governa non ha idea di cosa fare, non può più continuare”.

Coisp

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