A Guardamiglio e Trento l’intitolazione di un parco e di una piazza


“Eroi a 25, 44, 51 anni. Eroi silenziosi, eroi semplici, eroi veri, esempi da seguire. Stefano Villa, Filippo Foti e Edoardo Martini sono stati e sono tutto questo e le città di Guardamiglio e Trento, per parte loro, rappresentano certamente esempi di comunità dall’impeccabile senso civico che sanno bene da che parte stare, che sanno onorare i propri eroi e che, con grande spirito di responsabilità, sanno scegliere chi indicare soprattutto ai propri giovani come riferimento positivo, costruttivo, degno di rispetto, avendo incarnato fino all’estremo sacrificio il senso del dovere e la volontà di spendersi in difesa degli altri e non contro gli altri. E noi non possiamo che unirci con la massima partecipazione a Guardamiglio e Trento, rivolgendo un plauso per i grandi gesti di civiltà che hanno saputo compiere e che assumono un’importanza ancor più grande in un momento storico di deprimente sovvertimento di principi e di simboli, in cui assistiamo impietriti a ben altre celebrazioni di chi, piuttosto, ha fatto della violenza contro gli altri e in particolare contro i simboli dello Stato, la propria scelta di espressione. Certamente a Genova hanno tanto da imparare da queste Amministrazioni”.

E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commentando le cerimonie con cui, nei giorni scorsi, i Comuni di Guardamiglio (Lo) e Trento hanno dedicato grandi onori a indimenticati Appartenenti alla Polizia di Stato. A Guardamiglio il riqualificato parco di via Umberto I, prospiciente le scuole comunali, è stato intitolato alla memoria dell’Agente Stefano Villa, in forza alla Polizia stradale di Guardamiglio, ucciso a 25 anni, la sera del 27 settembre 1995 al casello autostradale di Melegnano, mentre sventava una rapina.

A Trento la Piazzetta adiacente la Stazione Ferroviaria è stata intitolata alle Vittime del terrorismo Brigadiere P.S. Filippo Foti e Guardia Scelta Edoardo Martini, 51 e 44 anni, medaglie d’Oro al Valor Militare. Questi, in forza alla Polizia Ferroviaria, il 30 settembre 1967 sacrificarono la propria vita, uccisi dalla bomba contenuta in una valigia che terroristi separatisti avevano lasciato sul treno Alpen Express giunto alla Stazione di Trento con a bordo circa 300 passeggeri, quando con un atto di eccezionale eroismo i due Poliziotti presero la valigia e di corsa la spostarono in un posto isolato della stazione, pochi istanti prima che la deflagrazione li cogliesse in pieno.

“Questo giardino fiorito al centro del paese – ha detto il Sindaco di Guardamiglio, Maria Grazia Tondini Rossi -, luogo di passaggio soprattutto per bambini e ragazzi, è il luogo migliore dove Stefano può rivivere, rivivere negli sguardi di chi passando leggerà questa targa. Il suo ricordo non sarà solo quello di un ragazzo che ha perso la vita a 25 anni, ma di un ragazzo che ha perso la sua vita a 25 anni per gli altri, per difendere e salvaguardare la giustizia e il bene comune”.

“Non c’è davvero nulla da aggiungere alle parole del Primo Cittadino – prosegue il Segretario del Coisp – che rendono perfettamente il senso di un gesto importante, fondamentale per la comunità, oltre che naturalmente dovuto ai familiari di chi cade nell’adempimento del dovere. Tante infatti sono le persone che muoiono tragicamente ogni giorno, ma quando si sceglie di celebrarne una pubblicamente, indicandola come esempio fulgido di una strada da seguire, bisogna che quella persona abbia rappresentato e incarnato valori che ciascuno di noi vorrebbe inculcare ai propri figli, proprio come ha fatto Stefano”. “Ci piace riproporre le belle parole usate durante la cerimonia di Guardamiglio dal Prefetto di Lodi, Pasquale Gioffrè, e durante quella di Trento dal Questore Giorgio Iacobone – conclude Maccari -. Il primo ha descritto Stefano Villa come l’esempio di un eroismo comune, compiuto da persone che vivono al riparo dai riflettori, ma che giornalmente compiono azioni di alta rilevanza morale e sociale. Il secondo ha egualmente parlato di Filippo Foti e Edoardo Martini come di due uomini divenuti eroi nella quotidiana attività della Polizia a tutela della collettività. Persone comuni quelle in divisa, aggiungiamo noi, chiamate però nella quotidianità a compiti ed a sforzi non comuni e che, oltretutto, sono proprio per questo il bersaglio delle peggiori espressioni della società. Esattamente come gli uomini in divisa che a Genova, dodici anni fa durante il drammatico luglio del 2001, furono bersaglio incolpevole della violenza di contestatori senza scrupoli, uno dei quali fu Carlo Giuliani, morto nel mezzo degli scontri che lui stesso contribuì a scatenare e commemorato senza pudore in piazza Alimonda, nel capoluogo ligure, dove ancora si attende invano un gesto concreto di gratitudine verso l’ennesimo Poliziotto morto per gli altri, Daniele Macciantelli. Lo ripetiamo… certamente a Genova hanno tanto da imparare dalle Amministrazioni di Guardamiglio e Trento”.

Coisp

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