Protocolli operativi per le Forze dell’Ordine


“Ci è costato davvero tanto, ma è valsa decisamente la pena battersi per sostenere a viva voce la necessità di strumenti adeguati per tenere i colleghi al riparo dalle conseguenze nefaste di cui molti, troppi, sono rimasti vittime spesso a causa di indegne strumentalizzazioni dei fatti. Quei protocolli operativi che ridaranno ai Tutori della Sicurezza la serenità di operare senza temere giudizi spietati e processi sommari fuori dalle aule, e con nostra grande soddisfazione ed orgoglio il nuovo Capo della Polizia ha messo al primo punto della sua agenda, tenendo fede al proprio impegno che si sta traducendo in fatti”.

E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la riunione di ieri con il Vice Capo Vicario della Polizia, Alessandro Marangoni, per illustrate le iniziative che l’Amministrazione intende avviare sui “protocolli operativi” connessi all’attività di servizio. Si tratterà di un lavoro complesso e delicato, che richiederà l’istituzione di una “commissione” composta da Operatori con provata esperienza operativa senza distinzione di qualifica, provenienti dai diversi settori operativi: Reparti Volanti, Reparti Mobili, Polizia di Frontiera, Polizia Ferroviaria, Polizia Stradale, Polizia dell’Immigrazione ecc…, che a sua volta si articolerà in sottocommissioni, ed avrà il compito di avviare attività di studio ed analisi per settori omogenei finalizzata all’acquisizione di progetti e modelli operativi.

“Ci battiamo da tempo – insiste Maccari – per chiedere che vengano stabiliti codici operativi che assicurino ai Poliziotti precisi parametri e modalità di intervento, che dettino linee guida semplici e adattabili a qualsiasi intervento, nelle quali sia ben specificato come operare, quali azioni compiere, in quale ordine di priorità ed importanza, cosa fare e non fare. Lo abbiamo fatto basandoci anche e soprattutto sui fatti che le cronache hanno ‘usato’ a tutt’altro fine, piuttosto per criminalizzare le Forze di Polizia invece che per sollevare ed analizzare problematiche che vanno affrontate e risolte. Siamo stati crocifissi dopo che la nostra azione è stata strumentalizzata e travisata, senza che ci si ponesse la seria domanda se per caso non stessimo dicendo qualcosa di sensato. Ma noi la nostra risposta, proprio quella che volevamo e ci aspettavamo, per fortuna l’abbiamo avuta dai Vertici del Dipartimento. Avevamo detto al Capo che la nostra priorità era proprio garantire ai colleghi di poter tornare ai propri servizi senza le ansie e i patemi che ormai ci accompagnano stabilmente, già nel nostro primo incontro dell’11 giugno. Poi, nel corso del faccia a faccia che abbiamo avuto in seguito con Pansa, il 26 luglio, abbiamo avuto la conferma che chi di competenza, chi è del mestiere e non parla a ruota libera senza avere idea di cosa si stia dibattendo, la pensa proprio come noi. Il Capo ci informò quel giorno che i protocolli operativi sarebbero stati il suo primo pensiero e così è stato”.

“Ieri – conclude il Segretario del Coisp – la nuova riunione in merito a questa delicata questione, rispetto a cui si lavora alacremente e che, siamo certi, porterà presto a risultati concreti che, come abbiamo voluto ribadire nel corso dell’incontro con il Prefetto Marangoni, riteniamo dovrebbero comprendere certamente anche la dotazione di nuovi strumenti operativi da adottare nel caso si renda necessario il contatto fisico, che siano a metà strada fra le armi e le nude mani, ma che risultino efficaci, come semplici spray al capsicum già in uso alle Polizie di mezzo mondo”.

Coisp

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