Incendi, Lopa: una battaglia di civiltà a svolgere azione comune contro piromani


“Che bruciare un bosco costituisca un reato di danno ambientale è sicuramente condivisibile, che ciò sia un effettivo deterrente è, purtroppo, tutto da dimostrare”. Cosi è intervenuto, il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura già Delegato della Provincia per il settore Agricoltura, Rosario Lopa, sulla nuova emergenza incendi dei Camaldoli, Agnano e del Vesuviano. “Le leggi – ha sottolineato Lopa – per essere efficaci, devono infatti essere applicate e ciò, significa che deve esserci la certezza della pena per coloro che commettono reati; invece, per quanto riguarda gli incendi boschivi, sappiamo tutti che il numero di reati accertati e di colpevoli consegnati alla giustizia è molto basso rispetto alla quantità degli stessi incendi. Per questo motivo, sottolinea l’esponente dell’Agricoltura, ferma restando la volontà messa in capo dalla Regione dalle Province, dal Corpo Forestale e degli enti preposti di moltiplicare gli sforzi per combattere gli incendi, continuo a ritenere che, in questo campo, la migliore arma debba essere la prevenzione, intesa, sia come cura e sorveglianza dei boschi, sia come educazione del cittadino al rispetto del bene ambientale. Gli incendi boschivi hanno sempre una doppia origine, spiega, non c’è mai l’autocombustione: ci sono invece la distrazione colpevole di persone che non stanno attente e non hanno prudenza oppure l’intento doloso di chi vuol distruggere la vegetazione, magari per intenti speculativi. In altre parole: potrebbe esserci una mano che appicca il fuoco. La sensibilizzazione di tutti i cittadini napoletani alla difesa del patrimonio boschivo, cittadini che invito fin d’ora di vigilare contro ogni forma di disattenzione che insieme all’opera criminale dei piromani, sono le principali cause dei nuovi focolai. E’ una battaglia di civiltà che ci deve vedere tutti solidali e impegnati a svolgere un’azione comune contro gli incendiari, nella quale, lo ricordiamo – conclude Lopa – dopo l’approvazione della legge 36/2004 voluta fortemente dall’allora Ministro dell’Agricoltura Alemanno, è stato coinvolto attivamente il Corpo Forestale, tramite il riconoscimento di Forza di Polizia dello Stato nella difesa del patrimonio ambientale con compiti di polizia giudiziaria”.

 

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