Il Coisp incontra il nuovo capo della Polizia


“Abbiamo finalmente potuto ripetere ad una persona in carne ed ossa il contenuto della missiva che, idealmente, avevamo inviato al Capo della Polizia prossimo ad essere nominato. E il rapporto diretto con il Prefetto Alessandro Pansa è iniziato sotto i migliori auspici, con un incontro aperto e cordiale, ma anche serio e impegnato, nel corso del quale abbiamo potuto rappresentare al nuovo Vertice del Dipartimento la nostra priorità: il recupero del rispetto e la difesa della dignità di questo nostro amato e difficile lavoro”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a poche ore dalla riunione ufficiale con il neo Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Alessandro Pansa, che oggi ha incontrato i Rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali del Corpo, facendone la conoscenza e ascoltando dalla loro viva voce progetti, istanze ed aspettative. Il Coisp, per bocca del suo Segretario Generale, ha illustrato a Pansa il contenuto della lettera che, nelle scorse settimane, aveva scritto al futuro Capo racchiudendo i punti salienti del proprio impegno segnato, in questo anno difficile per l’intera Polizia, da numerose battaglie tutte condotte sotto l’unica egida della difesa del ruolo ma anche e soprattutto dell’integrità fisica, psicologica e morale dei colleghi, troppo spesso abbandonati alle più varie conseguenze che il loro lavoro porta con sè. Così, accanto allo sblocco dei contratti e ripristino dei meccanismi di adeguamento stipendiale, all’accesso al sistema pensionistico e alle forme di previdenza integrativa, al ripristino del turn over tramite un concorso pubblico per Agenti che restituisca numeri e vigore agli organici della Polizia di Stato, alla riqualificazione delle risorse interne e al riordino delle carriere, problematiche sempre estremamente pressanti, il Coisp ha elencato come necessari ed urgenti interventi anche quelli finalizzati a dare a migliaia di uomini e donne protocolli operativi adeguati che tengano gli operatori della sicurezza al riparo da incertezze, travisamenti e, soprattutto, da valutazioni del loro operato affidate esclusivamente alle opinioni di ordine squisitamente personale di chi sia eventualmente chiamato a giudicarli; e poi ancora strumenti di difesa e autotutela moderni e aggiornati alle sempre più frequenti necessità di agire per contenere e fronteggiare aggressioni o resistenze che richiedano un corpo a corpo – ricordando quegli spray o quei taser utlizzati “da tutte le Forze di Polizia civili del mondo” -; nonché specifiche norme di tutela giuridica che garantiscano una parità di trattamento e una corretta e piena realizzazione dei diritti riconosciuti a tutti i cittadini ma, sempre più spesso, non a chi indossa la divisa che invece rappresenta il capro espiatorio perfetto per dar sfogo ad ogni necessità di vendetta o di trattamento esemplare che possa tacitare istanze di piazza invece che di giustizia.

“Si tratta – aggiunge Maccari – di tanti e diversi aspetti che, tutti assieme, creano quelle condizioni generali le quali, se appropriate, ci consentirebbero di tornare a svolgere un lavoro difficile, sacrificato ed estremamente pericoloso sotto più profili, quantomeno con la maggior serenità possibile, sapendo che almeno non dobbiamo difenderci da mali e rischi evitabili, e soprattutto che non restiamo esposti e abbandonati alle strumentalizzazioni ed alle trappole di cui troppo spesso troppi colleghi sono rimasti vittime. E in questo – conclude il Segretario del Coisp – il ruolo del Capo della Polizia torna ad essere fondamentale sotto i profili della rappresentanza e della difesa istituzionale dei colleghi, nei confronti della politica e di tutti gli altri possibili interlocutori pubblici e privati. Ecco perché il nostro più grande auspicio è non solo che il Prefetto Pansa prosegua sulla strada del confronto e del dialogo costruttivo e propositivo con le Organizzazioni Sindacali, ma anche che si ponga come salda cornice di un quadro, quello composto da tutti i poliziotti italiani, che è e rimane di valore inestimabile, troppo prezioso per essere lasciato alla mercè di chi prova in continuazione a sfigurarlo per i motivi e le convenienze più disparate”.

Coisp

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