Il mercato dei prodotti DOP e IGP, tra opportunità e opportunismo


“Dobbiamo difenderci dalla piaga delle contraffazioni anche comunicando meglio qualità e caratteristiche dei nostri prodotti che devo esaltare le colture del territorio. Per questo gli organismi nazionali, territoriali e soprattutto le Regioni, devo stanziare risorse per sostenere la promozione dei prodotti tipici e biologici un vero è proprio paniere ricco di decine di eccellenze enogastronomiche che rappresentano anche una voce importante dell’economia del Territorio”.

Cosi è intervenuto a margine dell’Assemblea che si è tenuta a Napoli, presso Villa Domi dell’Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) dal titolo IL MERCATO DEI PRODOTTI DOP E IGP, TRA OPPORTUNITA’ E OPPORTUNISMO, il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, già Delegato per la Provincia per il settore Agricolo, Rosario Lopa.

Per la prima volta il Sud ospita questa importante riunione che vede i riflettori puntati sul mondo delle Dop e Igp italiane, fiore all’occhiello del nostro Paese che, con 249 Indicazioni Geografiche riconosciute in sede comunitaria, vanta una leadership indiscussa in un settore di straordinaria importanza economica, sociale e culturale, con un valore al consumo stimato intorno ai 12 miliardi di euro annui. I consumi alimentari sono in calo per le note difficoltà economiche che colpiscono le famiglie italiane.

“Tuttavia in molti paesi ed anche in Italia è presente una crescente domanda di prodotti alimentari affidabili, identitari e di qualità che occorre intercettare. La conferma è nella forte crescita di consumi di biologico e nel buon andamento dell’export del made in Italy agroalimentare. Dobbiamo sicuramente guardare con attenzione alla GDO, prosegue l’esponete dell’Agricoltura, e prevedere accordi con la grande distribuzione sul modello francese e utilizzare anche le prerogative della Guardia di Finanza per fare in modo che qualche speculatore di troppo salti fuori. Ma i controlli, dovrebbero essere accompagnati anche da accordi volontari con produttori e distributori” per pacchetti alimentari a più basso costo. Ci sono troppo passaggi nella distribuzione delle derrate agricole e questi determinano una forbice troppo ampia tra i prezzi pagati ai produttori e quelli che si registrano al consumo. A volte succede che un piccolo aumento a livello di produzione per problemi climatici e congiunturali inneschi immediatamente un processo inflattivo o speculativo. Ciò che avviene nel settore dell’ortofrutta è particolarmente illuminante a questo proposito. Per questo è necessario continuare – ha concluso Lopa – a dedicare risorse dello Sviluppo rurale alla promozione delle produzioni di qualità, un modo concreto per aiutare i produttori a conquistare nuovi mercati ed acquirenti e di informare i consumatori sui rigorosi disciplinari di produzione che ripropongono antiche lavorazioni rispettose della natura e della biodiversità agricola di territori unici”.

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