Ammazza un vigile. Concesse le attenuanti generiche


“Nel nostro Paese è stata introdotta una nuova scriminante, o almeno un’attenuante, che viene applicata quando la vittima di un delitto è un agente in divisa”. Lo afferma Franco Maccari – Segretario Generale del Coisp – il Sindacato Indipendente di Polizia, commentando la decisione del Tribunale per i minorenni di Milano che ha concesso le “attenuanti generiche” a Remi Nikolic, il giovane nomade che ha travolto e ucciso con un Suv l’Agente di Polizia locale Niccolò Savarino.

“Il 12 gennaio dello scorso anno a Milano – ricorda Maccari – l’agente Savarino, di 42 anni, un uomo splendido che dopo il lavoro si dedicava ad assistere i portatori di handicap, mentre effettuava un servizio di controllo è stato travolto dal Suv Bmw guidato dal nomade, che ha trascinato il suo corpo per 200 metri. I giudici, che pure hanno rilevato la “freddezza mostrata immediatamente dopo aver commesso il reato, la fuga, le reticenze e le mendacità”, hanno deciso di concedere le attenuanti al giovane rom, sulla base del “contesto di vita famigliare” nel quale è cresciuto, in cui sono particolarmente diffuse le condotte criminali. Trovo che questa decisione sia scandalosa, perché offende e mortifica tutti gli uomini e le donne che ogni giorno scendono in strada per garantire la sicurezza dei cittadini, e che da oggi hanno un motivo in più per sentirsi ancora meno al sicuro nello svolgere il proprio lavoro, poiché ogni criminale può pensare di farlo fuori contando su una sorta di impunità, o comunque di indulgenza: è come dire che uccidere un Agente in divisa non è reato, o comunque è un delitto meno grave. Concedendo le attenuanti generiche all’assassino di Savarino, si rende ancora più dolorosa la sua assurda morte, senza alcun rispetto per i suoi familiari, la sua fidanzata, i suoi amici e i suoi colleghi. E ciò che è ancora più assurdo è che se un poliziotto viene ucciso, l’assassino viene scusato e compreso, ma se è un poliziotto a commettere un errore, non solo non vengono concesse attenuanti, ma addirittura vengono negate le misure alternative al carcere previste dalla legge, come è avvenuto a Ferrara ai poliziotti coinvolti nella vicenda Aldovrandi o ai Funzionari condannati per i fatti del G8”.

Coisp

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