Aggressioni alle Forze dell’Ordine in aumento


“Si allunga quotidianamente l’interminabile lista delle Vittime di aggressioni di ogni tipo tra le fila degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine nell’adempimento del loro dovere. Un vero e proprio bollettino di guerra, troppo trascurato, per non dire ignorato, ma che invece dovrebbe essere in cima ai pensieri di molti, specialmente di chi irresponsabilmente, in un modo o nell’altro, alimenta un ingiusto accanimento nei confronti dei Servitori dello Stato. Uomini e donne non invincibili, ma con le loro debolezze, le loro fragilità, le loro difficoltà, ingigantite da carenze di mezzi e di strumenti, e da un trattamento al limite della miseria ed appesantite da un atteggiamento rancoroso e inquisitorio, che solo in eccezionali tragici momenti si tramuta magicamente in solidarietà e sostegno che, il più delle volte, restano mere parole retoriche prive di ogni consequenziale risposta concreta. Un atteggiamento che, non di rado si manifesta con un’intollerabile disparità di trattamento, quella per cui, ad esempio, i due colleghi di Ferrara condannati per una contestazione colposa si trovano ancora dentro ad una cella a scontare sei mesi mentre per legge non dovrebbero stare in carcere”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo le continue e quotidiane notizie che da Nord a Sud parlano di Appartenenti alle Forze dell’Ordine che hanno subìto gravi conseguenze nel corso dei rispettivi servizi.

“E’ trascorso appena qualche giorno – continua Maccari – dalla tragica morte del Carabiniere ucciso per aver sventato una rapina nel Casertano, e dal drammatico ferimento di altri due militari nella sparatoria avvenuta davanti a Palazzo Chigi, e nel frattempo si contano già un altro Carabiniere che nel Ragusano è stato sfregiato al volto con il collo di una bottiglia rotta da un tunisino fuori di sé, dopo essere intervenuto per fermare lo straniero che minacciava un imprenditore agricolo; due Poliziotti della Stradale finiti in ospedale dopo che malviventi a bordo di un Suv hanno speronato la loro auto di servizio, a Incisa, mentre fuggivano dopo un precedente scontro con i Carabinieri che li avevano sorpresi a manomettere un bancomat a Reggello; altri Carabinieri contro cui un uomo ha sparato tre colpi di pistola, a Stornara, nel Foggiano, quando i militari si erano recati da lui per arrestarlo poichè la mattina era fuggito ad un posto di blocco, ed in seguito era nuovamente scappato ai Tutori dell’Ordine aizzandogli contro un pitbull; e i poliziotti finiti in ospedale a seguito degli incidenti verificatisi a Napoli in occasione del concerto organizzato per la festa del Primo Maggio dai Sindacati dei lavoratori”.

“E questi – insiste il Segretario del Coisp – sono solo i casi di cui le cronache locali si sono occupati. Ma sono tante, tantissime di più le insidie con cui gli Operatori della Sicurezza si sono dovuti misurare in quelle stesse ore su tutto il territorio italiano. Mentre in tanti, doverosamente, manifestano il più grande rispetto per chi di loro giace in un letto d’ospedale, e tanti altri, invece, manifestano nei fatti il più totale menefreghismo, per i feriti ed anche per quelli ancora in piedi, continuando a rinviare interventi della massima urgenza necessari a garantire a tutti il minor rischio possibile nei casi in cui è necessario usare la forza, e privando i colleghi della garanzia che la legge sia uguale per tutti, e che i loro diritti non vengano definitivamente azzoppati nel momento stesso in cui indossano la divisa, perché devono simbolicamente portare il peso di ogni errore o recriminazione che si possa addebitare allo Stato”.

“Così è – conclude Maccari – per i due colleghi rimasti in carcere per decisione del Tribunale di Sorveglianza di Bologna a scontare sei mesi di pena, nonostante la legge preveda che le pene inferiori ai diciotto mesi debbano essere scontate ai domiciliari, e nonostante che altri due Poliziotti condannati per colpa per la medesima vicenda siano stati mandati ai domiciliari dai Tribunali di Sorveglianza di Padova e Milano, proprio in applicazione di quella legge”.

Coisp

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