G8 Genova, Caldarozzi e Canterini sconteranno alcuni mesi ai domiciliari


“L’avevamo anticipato che presto qualcun altro sarebbe stato ‘legalmente’ dato in pasto alla dilagante famelica ricerca di singoli capri espiatori per attenuare esigenze ed aspettative pubbliche che affondano le proprie radici molto più in profondità, e che non saranno in realtà soddisfatte dall’accanimento contro queste singole persone. Ora anche Caldarozzi e Canterini pagano più severamente di chiunque altro abbia da saldare qualsivoglia tipo di debito con il Paese e con i cittadini per il solo ed unico motivo di indossare una divisa”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia che il Tribunale di Sorveglianza di Genova ha negato la misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali all’ex Capo dello Sco, Gilberto Caldarozzi, e all’ex Capo del settimo Reparto Mobile di Roma, Vincenzo Canterini, che dunque dovranno scontare ai domiciliari 8 mesi il primo e 3 mesi il secondo, residui delle pene inflittegli per falso divenute definitive dopo la pronuncia della Cassazione.

“La giustizia ha fatto il suo corso, le sentenze sono state emesse e devono essere rispettate – precisa subito Maccari –. Nel frattempo un’intera nefasta e complessa vicenda è stata affrontata e sviscerata milioni di volte, in tutti i modi possibili, con fiumi e fiumi di inchiostro ed oceani di parole, immagini, commenti, in tutta la sua complessità e in tutte le sue caratteristiche storiche, politiche, sociali. Ed ora, dopo un decennio di tutto ciò, c’è ancora la necessità di manifestare con tutta la forza un atteggiamento esemplare nei confronti di due Poliziotti ritenuti responsabili del reato di falso, che per questo vengono trattati diversamente da come avviene per tutti gli altri imputati d’Italia da quarant’anni a questa parte”.

“E’ difficile dire quel che stiamo dicendo – argomenta il Segretario del Coisp – perché la prima reazione sarà certamente quella di pensare che contestiamo la loro condanna o chiediamo impunità. Ma non è affatto così. Vogliamo solo rilevare, ma con tutta la determinazione di cui siamo capaci, che misure come l’affidamento in prova ai servizi sociali vengono normalmente concesse a chiunque si trovi nella situazione di Caldarozzi e Canterini, ed anzi in situazioni anche ben peggiori. Questo vogliamo dire e non è poco. Non è poco perché rientra nel solito trattamento riservato agli Appartenenti alle Forze dell’Ordine, considerati come i supereroi dei fumetti, tanto da ritenere che non abbiano mai bisogno di nulla, che non debbano essere difesi da alcuno, che non possano sbagliare e che, comunque, poiché portano la divisa debbano essere puniti più severamente”.

“E’ vero – conclude Maccari -, certe persone devono dare l’esempio, essere essi stessi un esempio. Ma proprio su questo terreno non possiamo che rifarci alle parole degli avvocati di Caldarozzi e Canterini, che hanno rispettivamente commentato che lascia sgomenti constatare che l’investigatore che negli ultimi dieci anni ha risolto i maggiori casi di polizia criminale italiana, compreso l’arresto di Bernardo Provenzano, si veda negare l’accesso all’affidamento in prova ai servizi sociali. Tutti sanno a quale tipologia di soggetti viene normalmente concesso; ed il secondo ricordando pure come nell’arco di 12 anni di processo il mio assistito ha continuato a lavorare come zelante Servitore dello Stato senza alcun problema di sorta”.

Coisp

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

cinque − 4 =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Messaggio del Presidente Napolitano in occasione della Festa del Lavoro
Successiva Chiesta condanna per due poliziotti

Articoli Suggeriti

NapoliPizzaVillage: trenta giorni al via

MIA SPOSA: AL VIA LA XIII EDIZIONE

Teatro Sancarluccio: Massimo Andrei ed Eduarda Iscaro nel nuovo ciclo di letture in musica dedicate alla “Gente di Napoli”

Ercolano, presentazione al MAV del Premio Città Futuro

G8 di Genova, il padre di Carlo Giuliani vuole un processo civile

Il nuovo Cafè Chantant con aperi-cena al Teatro Il Primo