Aldrovandi, Coisp: negati i domiciliari a due poliziotti


“Paolo e Luca restano in carcere… Tre persone continuano a restare in carcere anche se non dovrebbero starci, perché è la legge a stabilire che non debbano starci. Ora se ne discuterà? Scemata la violenza del tifone mediatico scatenatosi su assunti fasulli e strumentalizzazioni della nostre iniziative, adesso almeno si discuterà del perché tre persone sono in carcere diversamente da quanto stabilito dalla legge? Chi è sempre giustamente in prima linea per difendere i diritti altrui ritiene che anche queste tre persone abbiano dei diritti oppure no? I diritti dei poliziotti sono affievoliti perché portano la divisa? Parte della Politica fortunatamente ha deciso di rifiutare ogni ipocrisia, di uscire allo scoperto e puntare chiaramente sull’argomento principe delle nostre iniziative, raccogliendo con onestà l’invito a discutere”.

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la nuova pronuncia del Tribunale di Sorveglianza di Bologna che ha respinto le istanze di concessione di misura alternative al carcere avanzate nei confronti di Paolo Forlani e Luca Pollastri, due dei quattro poliziotti condannati per eccesso colposo a seguito del decesso di Federico Aldrovandi, che devono scontare sei mesi di pena.

Per una terza persona, Monica Segatto, il Tribunale di Sorveglianza di Padova ha invece accolto la medesima istanza, concedendole i domiciliari, in virtù delle norme contenute nel cosiddetto “svuota-carceri” in base alle quali le pene da scontare a meno di 18 mesi di carcere, devono essere scontate fuori dagli Istituti di pena.

“Quando si discuteva del decreto in questione si è ritenuto evidentemente che chi è stato condannato a pene di quell’entità – aggiunge Maccari – dovesse uscire dal carcere, evidentemente perché la riprovazione sociale che la pena sottintende non fosse tale in quei casi da giustificare la permanenza in cella. Perché questo adesso non vale per i poliziotti? Una legge è una legge, sempre e per tutti, o no?”.

“Sappiamo che tanti si stanno facendo questa domanda – conclude Maccari -, comprendendo le nostre reali intenzioni al di là di questioni dalle quali siamo lontani anni luce e che mai ci sogneremmo di tirare in ballo. Tanti, anche fra quelli che in pubblico hanno dovuto attaccarci per non finire nel tritacarne mediatico che ha voluto con prepotenza e del tutto ingiustamente creare un muro che dividesse i buoni dai cattivi. Noi facciamo Sindacato con l’onestà e l’indipendenza che riteniamo indispensabili e non sacrificabili quando si assume un compito talmente difficile e delicato, e non possiamo che continuare a ripetere, finchè avremo fiato, anche in questo giorno di Pasqua che speriamo porti a tutto il Paese un po’ di quella pace di cui tanto c’è bisogno, che tre persone sono ancora in carcere per una contestazione a titolo di colpa e per una pena rispetto alla quale la legge non prevede che ci stiano”.

Coisp

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